Dalle prime ore di questa mattina è in itinere una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a carico di elementi di spicco delle famiglie MAMMOLITI e GIORGI di San Luca e di altri soggetti della Locride e della Piana di Gioia Tauro, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina.
Gli investigatori del Commissariato di P.S. di Siderno e della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, coadiuvati dagli operatori dei Reparti Prevenzione Crimine della Calabria, stanno eseguendo anche numerose perquisizioni.
Gli investigatori del Commissariato di P.S. di Siderno e della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, coadiuvati dagli operatori dei Reparti Prevenzione Crimine della Calabria, stanno eseguendo anche numerose perquisizioni.
Scoperti numerosi bunker che sarebbero stati utilizzati dalle varie ‘ndrine. Impiegati circa 100 agenti della Polizia di Stato.
Alle prime ore della mattinata odierna, a conclusione di complesse e articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovani BOMBARDIERI, il Commissariato di P.S. di Siderno [RC] e la Squadra Mobile, con il concorso operativo degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine della Calabria, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere n. 7229/2014 R.G.N.R. D.D.A., n. 4158/2015 R.G.G.I.P D.D.A. e n. 26/2018 R.O.C.C. D.D.A., emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria in data 08 luglio 2020, su richiesta della D.D.A., nei confronti dei seguenti soggetti, ritenuti responsabili di aver partecipato, con ruoli diversi, ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina [ex art. 74 del D.P.R. 309/90]:
1) FERRINDA Antonino, nato a Oppido Mamertina [RC] il 23.03.1949, attualmente detenuto;
2) FERRINDA Giuseppe, nato a Taurianova [RC] il 05.11.1977; residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte [RC];
3) FILASTRO Maria, nata a Locri [ RC] il 13.08.1974, residente a Careri [RC], [coniugata con Pellegrino Domenico e madre di Pellegrino Antonio];
4) GIORGI Giovanni, alias “ U Famosu”, nato a Locri il 05.11.1984, residente a San Luca [RC], [cognato di Mammoliti Francesco nonché nipote di Giorgi Giuseppe classe 1961 alias “u capra”, arrestato in data 02.06.2017 dopo una latitanza di ventitré anni e condannato a 28 anni e 9 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, considerato figura di spicco della famiglia “Giorgi-Romeo” denominata “Stacchi”];
5) LAGANA’ Giovanna, nata a Reggio Calabria il 13.06.1968, ivi residente [coniugata con Parrelli Francesco];
6) LUCIANO Vincenzo, nato a Torino il 25.11.1980, residente a Siderno [RC];
7) MAMMOLITI Domenico, nato a Locri nato il 16.12.1968, residente a Bovalino [RC], [sottoposto al regime degli arresti domiciliari, fratello di Mammoliti Francesco e Antonio];
8) MAMMOLITI Francesco, nato a Locri [RC] il 03.02.1973, residente a Bovalino [RC], [attualmente sottoposto al regime degli arresti domiciliari, fratello di Mammoliti Antonio e Domenico, nonché cognato di Giorgi Giovanni, alias “ U Famosu”];
9) PARRELLI Francesco, nato a Ciminà [RC] il 09.06.1969, residente a Reggio Calabria, [coniugato con LAGANÀ Giovanna];
10) PELLEGRINO Antonio [di Domenico e Filastro Maria], nato a Locri [RC] il 24.05.1996, residente a Careri [RC];
11) PELLEGRINO Domenico, nato a Careri [RC] il 13.05.1971, ivi residente [attualmente detenuto, coniugato con Filastro Maria e padre di Pellegrino Antonio];
12) SCARFONE Vincenzo, nato il 03.09.1981 a Melito di Porto Salvo [RC], residente a Caraffa del Bianco [RC], [attualmente sottoposto al regime degli arresti domiciliari].
Sono poi ricercati anche all’estero altri due soggetti.
Tra i dettagli diffusi in conferenza stampa, presenti il procuratore distrettuale Giovanni Bombardieri e il suo “aggiunto” Giuseppe Lombardo, si apprende che due dei ricercati sono stati sorpresi mentre si trovavano in bunker sotterranei, nascosti sotto le loro abitazioni.
Sequestrati 52 kg di cocaina e accertato un “giro” che avrebbe superato i 160 kg di “neve”, per un valore di circa 16 milioni di euro.
Ma clamoroso è il retroscena che riguarda la cattura di Giorgi: l’arrestato, pur di disfarsi di un ingente quantitativo di banconote e di cellulari forse “compromettenti”, ha provato a liquefarli direttamente, sciogliendo tutto nell’acido. Solo che le immissioni venefiche esalate dall’acido all’interno della “tana” di Giovanni Giorgi hanno finito per provocargli una grave forma d’intossicazione, per la quale immediatamente dopo l’arresto s’è reso urgente l’intervento dei sanitari.