Il mondo della moda piange la scomparsa di Davide Renne, che solo dal primo novembre era diventato direttore creativo di Moschino. Renne, toscano, è morto a Milano per un malore, dopo essere stato ricoverato pochi giorni fa per un problema cardiaco. Davide Renne, nato nel 1977, aveva dapprima frequentato il liceo scientifico, ed era là che si era accorto della sua voglia di disegnare abiti femminili; poi gli studi al Polimoda di Firenze che gli avevano aperto la strada a un percorso creativo che è diventato la sua vita, come aveva raccontato lui stesso.
Davide Renne, negli ultimi due decenni, aveva infatti guidato l’ufficio stile donna di Gucci ed era appunto stato nominato il 16 ottobre nel ruolo di Head Designer for Womenswear, con l’incarico di supervisionare le collezioni donna, uomo e accessori della linea Moschino. Il suo debutto doveva avvenire con la collezione Autunno/Inverno 2024 durante la Milan Fashion Week di febbraio 2024. In quella occasione Massimo Ferretti, presidente esecutivo di Aeffe Spa, aveva spiegato che la scelta era caduta su di lui per “la sua visione estremamente sofisticata, dalla sua consapevolezza del potere della moda di creare un dialogo vivo e poetico con il mondo che ci circonda e dalla sua profonda comprensione dell’heritage di Moschino e dei nostri codici”.
Davide Renne, negli ultimi due decenni, aveva infatti guidato l’ufficio stile donna di Gucci ed era appunto stato nominato il 16 ottobre nel ruolo di Head Designer for Womenswear, con l’incarico di supervisionare le collezioni donna, uomo e accessori della linea Moschino. Il suo debutto doveva avvenire con la collezione Autunno/Inverno 2024 durante la Milan Fashion Week di febbraio 2024. In quella occasione Massimo Ferretti, presidente esecutivo di Aeffe Spa, aveva spiegato che la scelta era caduta su di lui per “la sua visione estremamente sofisticata, dalla sua consapevolezza del potere della moda di creare un dialogo vivo e poetico con il mondo che ci circonda e dalla sua profonda comprensione dell’heritage di Moschino e dei nostri codici”.