“Siamo cambiate, ma mi ricordo che eri bellissima, tu e tuo fratello lo eravate. Certo, se ti incontrassi oggi non ti riconoscerei, ma sono passati tanti anni”. Fiorella Ingrao, a 97 anni, ha coronato il suo sogno, incontrare almeno una compagna di liceo, il Giulio Cesare di Roma. Aveva scritto una lettera su un foglio a quadretti e aveva chiesto alla nipote Valentina di diffonderla sui social. Da allora sono stati tantissimi a scriverle, soprattutto ex alunni, perché Fiorella ha insegnato Matematica in un liceo.
L’incontro con Maria Pia – riporta l’ANSA – è avvenuto tramite una videochiamata, tra ricordi, nomi e cognomi di amici di classe di più di 80 anni fa, e fatti snocciolati come fossero avvenuti il giorno prima, con una lucidità che farebbe invidia anche a un ventenne. Fiorella ricorda anche dove era seduta in classe, mentre parla con la sua amica disegna a parole una piantina dell’aula. La telefonata passa così, con i capelli bianchi ma lo spirito di due 97enni che ritornano ragazzine, seppure per pochi minuti.
L’incontro con Maria Pia – riporta l’ANSA – è avvenuto tramite una videochiamata, tra ricordi, nomi e cognomi di amici di classe di più di 80 anni fa, e fatti snocciolati come fossero avvenuti il giorno prima, con una lucidità che farebbe invidia anche a un ventenne. Fiorella ricorda anche dove era seduta in classe, mentre parla con la sua amica disegna a parole una piantina dell’aula. La telefonata passa così, con i capelli bianchi ma lo spirito di due 97enni che ritornano ragazzine, seppure per pochi minuti.
Il foglio rigorosamente a quadretti, così familiare per una professoressa di matematica, la calligrafia in stampatello, l’uso della matita per cancellare eventuali errori, i margini lasciati in bianco per rendere tutto più ordinato. Fiorella Ingrao, classe 1925, all’alba dei suoi 97 anni non si accontenta di passare le giornate davanti alla televisione e nemmeno di fare le parole crociate. Il suo esercizio preferito è allenare la memoria che va inevitabilmente agli anni più felici, quelli della sua giovinezza.
Il desiderio
Fiorella ha un desiderio, rivedere i suoi compagni di classe che hanno frequentato con lei il liceo classico Giulio Cesare di Roma, quello cantato anche da Antonello Venditti un po’ di anni dopo. Ed ecco l’idea della lettera che la nonnina, che nonostante i capelli bianchi raccolti usa in maniera disinvolta Google e WhatsApp, ha voluto far diffondere sui social dalla nipote Valentina. Un appello gentile con dovizia di particolari sulla classe, “la capoclasse Di Cristofaro, la bella Pescatori, la bravissima Todaro, i fratelli Occorsio e i fratelli Simonetti”. L’accenno ai professori della sezione B, la sua: “Il dantista Martinelli, la professoressa di Matematica e Fisica Bardone”.
I primi riscontri
La nipote non si aspettava una eco del genere, ma in poche ore i ‘mi piace’ sono schizzati alle stelle e così le condivisioni. E sono arrivati i primi riscontri: “Molti alunni di nonna, che insegnava al liceo classico Volpicelli a Porta Pia, ci stanno contattando. Se la ricordano e vorrebbero incontrarla, sarebbe bellissimo”. Non solo, “mi ha scritto anche il figlio di un compagno di classe, adesso cercheremo di farli incontrare. Chissà che emozione, così tanti anni dopo”, sussurra la nipote consapevole del fatto che molti personaggi citati nella lettera potrebbero non esserci più. I commenti sono tanti, c’è pure chi non conosce Fiorella e non ha frequentato il Giulio Cesare ma è colpito dalla sua storia: “Mi ha rallegrato la giornata”, scrive Antonella.
Tanti i cuori lasciati come commento e gli “in bocca al lupo”. Dopo il successo dell’appello, Fiorella ha voluto ringraziare quelli che hanno lasciato una parola su Facebook, quasi tutti ex alunni: “Cari amici, ho letto tutte le vostre risposte al mio appello e mi sono sentita avvolta in un caldo e affettuoso abbraccio, che mi ha provocato una forte emozione accompagnata da un batticuore e da qualche lacrimuccia! Il mio pensiero è corso vertiginosamente indietro di tanti anni, prima alla mia spensierata giovinezza e poi alla mia seria ma non severa maturità”.
La vita ha scelto diversamente
Ma lei non si abbatte e fornisce più dettagli dei suoi ex compagni, anche in modo scherzoso e teneramente allusivo: “Vittorio Lumia era un bel ragazzo e, alla fine della scuola scrisse sul mio quaderno dei ricordi scolastici, che avere allora era di moda, il ritornello di una bella canzone d’amore che apprezzai moltissimo. Peccato che gli avvenimenti che si sono succeduti ci hanno allontanato, altrimenti…..chi lo sa come sarebbe andata a finire!”. La vita ha scelto diversamente: “Ho sposato un medico e ho avuto una vita serena e tre bellissime figlie che mi hanno dato soddisfazioni in tutti i campi . Ora sono nonna di due bellissimi nipoti e di una deliziosa nipotina senza la quale non avrei potuto compiere questa avventura e la mia vita continuerà serena finché il Signore vorrà”.