Nella sala del Consiglio comunale di Botricello (Cz), su input del Comitato alle Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, si è tenuto, nel pomeriggio dello scorso 13 dicembre, il secondo incontro di formazione professionale degli avvocati del distretto di Catanzaro. L’incontro in tema di deontologia forense, ha avuto come titolo l giovani avvocati e la professione forense,artt.9 e 15 c.d. e si è svolto nel Municipio di Botricello; scelta che non è stata fatta a caso ma per facilitare la formazione anche a tutti gli avvocati che risiedono in paesi limitrofi al capoluogo calabro. Difatti,il Cpo dell Ordine degli Avvocati si è operato nella programmazione ed organizzazione di tre giornate di formazione professionale in tre sedi diverse e distanti tra loro ( Sant’Andrea, Botricello e Catanzaro centro) offrendo così concretamente e veramente a tutti gli avvocati del distretto di poter fruire della possibilità di frequentare dei corsi di formazione continua, senza dover percorrere tanti chilometri. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco del di Botricello, dott.Ciurleo e della Presidente del Cpo, avv.Rosalba Viscomi, il parterre di relatori si è avvicendato, moderato dall’avv. Giusy Pino, vice presidente del Cpo, attraverso gli interventi del Presidente del Tribunale di Catanzaro dott. Giuseppe Valea, dell’avv. Emma Izzi, già componente del Consiglio disciplinare ed attuale componente dell osservatorio di deontologia e, dell’avv.Felice Foresta, componente del COA di Catanzaro. Il messaggio che da ognuno di loro è stato inviato ai giovani avvocati è stato quello di evidenziare come i doveri evidenziati dalle due norme, in realtà, non siano altro che dei canoni etici dei valori che inevitabilmente devono essere un tutt’ uno con lo stile di vita di colui che decide di svolgere la professione forense, perché l’essere e l’apparire dell’avvocato devono coincidere dal momento che ogni singolo avvocato non è responsabile solo della sua immagine ma è depositario e specchio delle qualità che permeano l’avvocatura intera.
A conclusione dell’incontro l’avv. Viscomi ha voluto ricordare due giovani colleghe scomparse da poco tempo: l’avv. Daniela Arabia e l’ avv. Antonietta Mazza, che nella loro breve vita professionale sono state un esempio di quell’integrità richiesta all’avvocato dal codice deontologico, per riconsegnare all’opinione pubblica l’immagine di un ‘avvocatura integra.
A conclusione dell’incontro l’avv. Viscomi ha voluto ricordare due giovani colleghe scomparse da poco tempo: l’avv. Daniela Arabia e l’ avv. Antonietta Mazza, che nella loro breve vita professionale sono state un esempio di quell’integrità richiesta all’avvocato dal codice deontologico, per riconsegnare all’opinione pubblica l’immagine di un ‘avvocatura integra.
Redazione Calabria 7