“A luglio si risolverà la Pandemia in Italia”, le previsioni degli attuari

La pandemia del coronavirus in Italia, secondo l’Ordine nazionale degli Attuari potrebbe essere sostanzialmente risolta entro il mese di luglio.

E’ quanto comunicato  dall’ordine che riunisce i professionisti specializzati nelle stime dei rischi finalizzate al calcolo dei premi assicurativi. La “costante diminuzione del numero delle persone in terapia intensiva” è uno degli elementi che fa ben sperare l’Ordine. Erano “circa 4.100 un mese fa, circa 1.300 oggi” e “se il calo procederà con questo ritmo, che appare abbastanza consolidato, questo dato molto rilevante dovrebbe scemare in un tempo relativamente breve, ragionevolmente entro la fine di maggio”. La prosecuzione di questo trend, va precisato, presuppone che la riapertura parziale delle attività economiche non favorisca una seconda ondata di contagi. Questo rischio è stato preso molto sul serio dall’Istituto superiore di sanità in uno studio dettagliato sui possibili scenari del contagio, ma anche da un’analisi di alcuni ricercatori cinesi secondo i quali l’Italia avrebbe avviato la Fase 2 “troppo presto”. “Il numero dei decessi è comunque ancora alto”, prosegue la nota dell’Ordine degli Attuari, “si è scesi lentamente, fino a qualche giorno fa, a un livello compreso tra 350 e 450 decessi al giorno, con un trend in diminuzione, ora più chiaro e meno altalenante, che viaggia verso i 150/300”.

E’ quanto comunicato  dall’ordine che riunisce i professionisti specializzati nelle stime dei rischi finalizzate al calcolo dei premi assicurativi. La “costante diminuzione del numero delle persone in terapia intensiva” è uno degli elementi che fa ben sperare l’Ordine. Erano “circa 4.100 un mese fa, circa 1.300 oggi” e “se il calo procederà con questo ritmo, che appare abbastanza consolidato, questo dato molto rilevante dovrebbe scemare in un tempo relativamente breve, ragionevolmente entro la fine di maggio”. La prosecuzione di questo trend, va precisato, presuppone che la riapertura parziale delle attività economiche non favorisca una seconda ondata di contagi. Questo rischio è stato preso molto sul serio dall’Istituto superiore di sanità in uno studio dettagliato sui possibili scenari del contagio, ma anche da un’analisi di alcuni ricercatori cinesi secondo i quali l’Italia avrebbe avviato la Fase 2 “troppo presto”. “Il numero dei decessi è comunque ancora alto”, prosegue la nota dell’Ordine degli Attuari, “si è scesi lentamente, fino a qualche giorno fa, a un livello compreso tra 350 e 450 decessi al giorno, con un trend in diminuzione, ora più chiaro e meno altalenante, che viaggia verso i 150/300”.

“Rimane la tendenza generale ad una diminuzione di alcuni indicatori italiani rispetto agli altri Paesi, soprattutto in Europa. Fino a qualche giorno fa avevamo in Italia il 15% dei casi e il 25% dei decessi registrati nel mondo; 10 giorni fa erano l’8,5% e il 17,5%; oggi siamo al 6,1% e 12,0%.
E’ presumibile un’ulteriore discesa nei prossimi giorni, perché in una larghissima parte degli altri Paesi l’epidemia tendenzialmente continua a crescere, essendo nella fase ascendente della curva; in Italia, invece, è cominciata una graduale discesa”.

“Pur consapevoli che non basta l’analisi dei numeri a risolvere tutti i problemi legati all’emergenza sanitaria intendiamo fornire una lettura attenta del fenomeno, seppur solo dal punto di vista dei numeri, affinché possa essere utile a chi deve prendere decisioni sia in ottica contingente che di prevenzione”, ha commentato Giampaolo Crenca, Presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari, “per questo siamo pronti a mettere le nostre competenze al servizio del Paese”.

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