di Antonio Battaglia – “A ricordare e riveder le stelle”. E’ il tema che ha accompagnato la XXVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata in tutta Italia dalla rete di Libera e da Avviso Pubblico in collaborazione con Rai Per il Sociale e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Un appuntamento giunto alla sue ventiseiesima edizione, riconosciuto ufficialmente dallo Stato attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.
Come nel 2020, anche quest’anno la Giornata e i suoi significati non possono prescindere dalle difficoltà che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19. La voglia di esserci, la capacità di rendersi attivi e prossimi ai familiari delle vittime hanno prevalso nonostante la circostanza contingente. Il titolo della Giornata vuole dunque essere un inno alla vita, allo sguardo verso un orizzonte migliore da costruire insieme.
Come nel 2020, anche quest’anno la Giornata e i suoi significati non possono prescindere dalle difficoltà che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19. La voglia di esserci, la capacità di rendersi attivi e prossimi ai familiari delle vittime hanno prevalso nonostante la circostanza contingente. Il titolo della Giornata vuole dunque essere un inno alla vita, allo sguardo verso un orizzonte migliore da costruire insieme.
L’iniziativa al Parco della Biodiversità di Catanzaro
Alla luce dei provvedimenti in vigore per contenere i contagi, le proposte del 20 marzo 2021, con senso di responsabilità, sono state pianificate per cercare un punto di mediazione tra la necessità di non organizzare grandi assembramenti e il bisogno di vivere un momento di memoria e impegno, in piena sicurezza. Per questo, il Coordinamento Provinciale di Libera Catanzaro ha scelto di trasmettere su Facebook l’evento tenutosi nell’anfiteatro del Parco della Biodiversità.
Istituzioni, familiari di vittime innocenti di mafia, studenti, artisti, medici impegnati in prima linea nella lotta al Covid e associazioni aderenti a Libera: decine e decine di voci si sono alternate per ricreare quel calore e quella condivisione che hanno sempre caratterizzato le letture collettive nelle piazze del 21 marzo. Nell’elenco dei circa mille nomi di vittime innocenti ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti.
“Primo giorno di primavera emblematico”
“E’ bello trovarsi qui perché c’è bisogno di vedersi, nel rispetto delle norme anti-Covid – afferma Elvira Iaccino, referente di Libera Catanzaro – Non è solo una memoria fine a sé stessa, ma un punto di partenza per evitare che queste storie si ripetano. Questo primo giorno di primavera serve per far rinascere questi fiori ingiustamente spezzati”.
La pervasività della ‘ndrangheta è pressante ed estenuante in tutto il territorio calabrese: “Credo che il lavoro della magistratura sia encomiabile, ma da soli non possono farcela – spiega Iaccino – Dobbiamo contribuire anche noi, con la nostra responsabilità. In Calabria esistono tante realtà belle che meritano di essere valorizzate. Questa crisi pandemica ha dimostrato la carenza del welfare sociale, sono anni che chiediamo una giustizia sociale. Il cittadino deve capire che è più conveniente chiedere aiuto allo Stato. Siamo riusciti a salvare diversi imprenditori, ma il problema riguarda chi a noi non si è rivolto”.