Su Rai 1, ai microfoni di Storie Italiane, il padre di Maria Elia chiede verità. La ragazza di 17 anni, originaria di Cotronei in provincia di Crotone, è morta in Terapia Intensiva a Perugia a 36 ore dall’arrivo in ospedale. Ricoverata a causa di quelli che sembravano sintomi poco gravi: un po’ di febbre e mal di gola. Intubata pochi minuti dopo essere entrata in Pronto Soccorso è risultata positiva all’influenza suina (LEGGI QUI) e negativa al Covid.
Il padre di Maria Elia
Il padre di Maria Elia
“So di avere intrapreso – spiega il padre della 17enne – un percorso lungo e tortuoso. Ma l’ho fatto perché ho promesso a Maria sulla bara di trovare la verità. Lunedì scorso mia figlia a quest’ora era a scuola, oggi non c’è più. Vivo a Perugia da tanti anni, non voglio colpevolizzare nessuno. L’Ospedale di Perugia è una struttura d’eccellenza nella quale lavorano tante persone che conosco. Alle 10:00 di mattina di sabato, mi dissero che che era positiva all’influenza suina. I medici mi hanno rassicurato di avere tante armi a disposizione per annientare il virus. Domenica mattina mi viene comunicato che sembrava avesse una leucemia fulminante e nel frattempo era risultata positiva anche allo stafilococco aureo. Alle 14:30 hanno escluso la leucemia, ma solo la positività ai due batteri. Dopo poche ore mi hanno comunicato la sua morte“.
L’autopsia e la cartella clinica
L’avvocato della famiglia Elia ai microfoni di Storie Italiane ha detto che l’autopsia ha confermato la presenza dell’influenza suina. Si attende ora l’esito dell’esame istologico che arriverà entro 60 giorni. “Non puntiamo il dito contro nessuno, – ha affermato il legale – si vuole solo capire il perché una ragazzina in salute è stata portata in ospedale con sintomi respiratori lievi e poi è morta. Dalla cartella clinica si evince che sono stati somministrati 5/6 antibiotici diversi. Nella prima tac che le è stata eseguita non risultava la presenza dello stafilococco nessun batterio, in più non stava bene da qualche giorno era stato avvisato il medico curante, ma la ragazza non aveva ricevuto alcuna visita”.
La nota dell’Azienda Ospedaliera di Perugia
“Dalle prime verifiche – si legge in una nota diramata dall’Azienda Ospedaliera di Perugia – risulta che la giovane paziente, dopo essere stata tempestivamente sottoposta in Pronto Soccorso ai necessari acceetamenti diagnostici, e alle cure del caso, presentava condizioni che necessitavano dell’immediato ricovero nel reparto di Terapia Intensiva. Nonostante le cure intensive garantite dai sanitari, il successivo decorso clinico è stato così repentino da condurla al decesso in meno di 48 ore. La direzione, anche a nome di tutti i professionisti, esprime le più sentite condoglianze alla famiglia”.