“La notizia mi è giunta all’alba: “Stanno demolendo il Chiosco azzurro” di Giuseppe Francolino. Legittimamente? Probabilmente sì. Da avvocato non ho seguito l’ultima parte della vicenda amministrativa relativa alla demolizione del locale ma ho seguito purtroppo tutta la vicenda del chiosco sin dal lontano 2006/2007, ho scritto fiumi di istanze, denunce e richieste rivolte a tutte le procure e a tutte le amministrazioni comunali, provinciali, rosse, nere, verdi e gialle: che non si dica che Francolino sia stato omertoso, cha non si dica che non abbia pagato per l’acquisto del suolo all’esito della sdemanializzazione del territorio, che non si dica che abbia denunciato il totale disinteresse della Pubblica amministrazione riguardo al delicato fenomeno dell’erosione della costa e della sua protezione a seguito delle continue mareggiate per le quali sono stati spesi fior di quattrini per i vari progetti mai attuati”.
Luogo simbolo dello sviluppo turistico di Vibo
Luogo simbolo dello sviluppo turistico di Vibo
Sono le parole dell’avvocato Giovanna Fronte, legale del titolare della struttura demolita stamani a Vibo Marina ricordando che “abbiamo provato che il chiosco era stato realizzato 70 anni fa circa e che era un luogo simbolo dello sviluppo turistico della città nella bella epoca passata. Oggi, da cittadina e non da avvocato, registro solo un dato: a Vibo abbiamo festeggiato davvero il Carnevale, l’allegoria di tutte le amministrazioni e non ultima di questa, che possono vantare il merito di tutelare il proprio patrimonio, la propria storia e la propria cultura, il carro di Pinocchio che si risolve con le ceneri del Chiosco Azzurro e di tutti quelli che qui sono voci fuori dal coro”.