Nessun passo indietro. Sull’abbattimento dei cinghiali, il sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo, va avanti per la sua strada e ribadisce: “L’ordinanza è pienamente valida, sulla pubblica sicurezza il sindaco ha voce in capitolo. È paradossale che sia la Regione Calabria a scrivermi formalmente per chiedermi la revoca di un’ordinanza adottata, quale ufficiale di Governo, per ragioni di pubblica sicurezza per l’abbattimento dei cinghiali. Mi sarei aspettato una proposta seria e valida di risoluzione del problema piuttosto che una lettera debole che non dà risposte al bisogno di sicurezza dei cittadini e agricoltori”.
La replica alla Regione
La replica alla Regione
Il primo cittadino, che, nei giorni scorsi, ha deciso di adottare un’ordinanza per l’abbattimento immediato dei cinghiali sul territorio comunale, in deroga al silenzio venatorio, da parte di cacciatori e proprietari di fondi rurali, replica in questo modo alla nota ricevuta a firma del Dirigente generale del Dipartimento regionale Agricoltura e Forestazione. “Ovviamente – ha ribadito il Sindaco Vittorio Scerbo – non revocherò l’ordinanza anzi passo ancora di più ad incalzare chiedendo cosa si stia aspettando, la morte di qualche ignaro automobilista o cittadino indifeso?”
“Un’emergenza fuori controllo”
Il sindaco Vittorio Scerbo ritiene facilmente criticabile il fatto che la Regione ritenga che il problema sia sotto controllo. Si legge nella lettera infatti: ”Si evidenzia che il Dipartimento ha già adottato specifiche azioni per fronteggiare l’emergenza cinghiali, mediante l’adozione del Piano di selezione per la specie cinghiale dal 2015 ad oggi, al quale si è aggiunto il Piano regionale d’interventi urgenti per la prevenzione della peste suina africana. Con tale ultimo piano sono stati organizzati appositi corsi di formazione per selettori e selecontrollori e sarà emanata a breve una circolare attuativa che consentirà di incrementare l’abbattimento dei cinghiali”.
Le spese per lo smaltimento delle carcasse
A conclusione del proprio sfogo, il sindaco ha sentenziato: “Tutto questo mi ricorda il detto popolare che mentre il medico studia, il malato muore. Mi chiedo come non venga citata, per nulla, l’ultima legge di bilancio, in cui è prevista, per la tutela della pubblica incolumità e della sicurezza stradale, la possibilità di controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. Perché viene disconosciuta?”. Scerbo chiede, infine, al Dipartimento regionale Agricoltura e Forestazione che, nel frattempo, avvenga con celerità il rimborso delle spese di termodistruzione avanzate dal Comune di Marcellinara per l’eliminazione delle carcasse di cinghiale rinvenute ai cigli delle strade comunali nell’ultimo anno.