“Non soltanto abbiamo le culle vuote ma il Ministro aggiorna le linee guida sull’uso della pillola Ru486, cosiddetta pillola anticoncezionale del giorno dopo, con la possibilità del solo day hospital non del ricovero, ed estende, oltretutto, la possibilità di abortire fino alla nona settimana. Tutto ciò induce ad una seria riflessione sull’argomento”. Lo scrive il senatore Marco Siclari capogruppo di Forza Italia in commissione Salute.
“Ferma restando – continua – la scelta della donna come previsto dalla legge, credo si debba rispettare il percorso di responsabilizzazione che prevede la frequenza dei consultori e l’attivazione del percorso medico-sanitario che porterà all’interruzione della gravidanza. Deresponsabilizzare, facilitare e semplificare sono strategie che non si addicono alla grave e gravosa scelta di abortire. La Ru486 non può e non deve diventare un metodo anticontraccettivo semplice e fai da te, inducendo nelle donne e soprattutto nelle giovani donne l’idea che l’interruzione di gravidanza possa tramutarsi in una fuga dalla responsabilità di dare la vita e di diventare madre. Rivolgo quindi un appello – conclude – al Ministro affinché attivi un serio dibattito scientifico prima di introdurre modifiche su temi così sensibili e delicati».
“Ferma restando – continua – la scelta della donna come previsto dalla legge, credo si debba rispettare il percorso di responsabilizzazione che prevede la frequenza dei consultori e l’attivazione del percorso medico-sanitario che porterà all’interruzione della gravidanza. Deresponsabilizzare, facilitare e semplificare sono strategie che non si addicono alla grave e gravosa scelta di abortire. La Ru486 non può e non deve diventare un metodo anticontraccettivo semplice e fai da te, inducendo nelle donne e soprattutto nelle giovani donne l’idea che l’interruzione di gravidanza possa tramutarsi in una fuga dalla responsabilità di dare la vita e di diventare madre. Rivolgo quindi un appello – conclude – al Ministro affinché attivi un serio dibattito scientifico prima di introdurre modifiche su temi così sensibili e delicati».
Redazione Calabria 7