Di Damiana Riverso – “E’ impensabile che una commessa pubblica assegnata con una gara pubblica non tuteli la garanzia retributiva. Non è ammissibile che in una commessa con attori pubblici come comune di Roma, Consip e ministero del lavoro non garantiscano ai lavoratori il mantenimento dei parametri sociali”. Dure le parole di Alberto Ligato, segretario regionale Slc Cgil Calabria, al margine dello sciopero dei lavoratori di Abramo Costumare Care. Sciopero iniziato questa mattina e che continuerà per 3 giorni da sabato 19 a lunedì 21 settembre, in concomitanza proprio con il voto per il referendum. In questo modo chi chiamerà il servizio 060606 non avrà informazioni per quanto riguarda le operazioni di voto. Lo sciopero riguarderà solo i 107 dipendenti della commessa Roma Capitale.
Finora i 107 operatori di call center della società Abramo customer care hanno gestito la commessa ‘Roma Capitale’. Con la nuova gara d’appalto bandita di recente la commessa è stata tuttavia assegnata alla cooperativa Acapo insieme al consorzio Leonardo, per cui Abramo ha già annunciato che a fine mese i 107 dipendenti che lavoravano a ‘Roma Capitale’ saranno licenziati per essere riassunti, in virtù della continuità occupazionale, dalla coop Acapo. I lavoratori hanno ottenuto di non essere trasferiti a Roma ma la cooperativa intende applicare loro il contratto delle cooperative sociali anziché quello delle Telecomunicazioni per cui i lavoratori perderebbero di colpo l’anzianità di servizio e i diritti acquisiti ma soprattutto si vedrebbero decurtare sensibilmente il salario, circa 400 euro al mese per un dipendente full time. La decisione di prolungare lo sciopero è giunta al termine dell’incontro che si è tenuto questa mattina in Prefettura a Crotone dove il prefetto Tiziana Tombesi ha ricevuto i rappresentanti regionali dei sindacati: Alberto Ligato (Cgil Slc), Francesco Canino (Fistel Cisl) e Andrea Ranieri (Uilcom Uil) oltre a una delegazione di lavoratori.
Finora i 107 operatori di call center della società Abramo customer care hanno gestito la commessa ‘Roma Capitale’. Con la nuova gara d’appalto bandita di recente la commessa è stata tuttavia assegnata alla cooperativa Acapo insieme al consorzio Leonardo, per cui Abramo ha già annunciato che a fine mese i 107 dipendenti che lavoravano a ‘Roma Capitale’ saranno licenziati per essere riassunti, in virtù della continuità occupazionale, dalla coop Acapo. I lavoratori hanno ottenuto di non essere trasferiti a Roma ma la cooperativa intende applicare loro il contratto delle cooperative sociali anziché quello delle Telecomunicazioni per cui i lavoratori perderebbero di colpo l’anzianità di servizio e i diritti acquisiti ma soprattutto si vedrebbero decurtare sensibilmente il salario, circa 400 euro al mese per un dipendente full time. La decisione di prolungare lo sciopero è giunta al termine dell’incontro che si è tenuto questa mattina in Prefettura a Crotone dove il prefetto Tiziana Tombesi ha ricevuto i rappresentanti regionali dei sindacati: Alberto Ligato (Cgil Slc), Francesco Canino (Fistel Cisl) e Andrea Ranieri (Uilcom Uil) oltre a una delegazione di lavoratori.