“Giustizia è fatta. L’azienda Abramo Customer Care è stata condannata ad assumere a tempo indeterminato la lavoratrice da noi rappresentata, a cui non era stata sottoposta la sottoscrizione del contratto, determinando nei fatti la nullità del termine”. A darne notizia è la Slc Cgil Calabria.
“Come sindacato – si legge in un post su facebook – avevamo invitato prontamente l’Abramo a sanare l’errore, reintegrando immediatamente la lavoratrice e convertendo il rapporto di lavoro a tempo indeterminato. L’azienda aveva giustificato, in modo arrogante, il proprio grossolano errore adducendo motivi legati alla emergenza sanitaria in essere. Il giudice ha confermato le nostre ragioni e oltre al riconoscimento del tempo indeterminato alla lavoratrice, ha condannato azienda a pagare ben 7 mensilità di risarcimento, più le spese legali alla controparte. Esprimiamo grande soddisfazione per questa sentenza che rende giustizia, ripristinando il diritto di avere un contratto a tempo indeterminato alla lavoratrice da noi rappresentata. Questa ennesima sentenza conferma ulteriormente l’inadeguatezza e l’incapacità di questa azienda, resa ancor peggiore da un approccio al contempo arrogante e superficiale”
“Come sindacato – si legge in un post su facebook – avevamo invitato prontamente l’Abramo a sanare l’errore, reintegrando immediatamente la lavoratrice e convertendo il rapporto di lavoro a tempo indeterminato. L’azienda aveva giustificato, in modo arrogante, il proprio grossolano errore adducendo motivi legati alla emergenza sanitaria in essere. Il giudice ha confermato le nostre ragioni e oltre al riconoscimento del tempo indeterminato alla lavoratrice, ha condannato azienda a pagare ben 7 mensilità di risarcimento, più le spese legali alla controparte. Esprimiamo grande soddisfazione per questa sentenza che rende giustizia, ripristinando il diritto di avere un contratto a tempo indeterminato alla lavoratrice da noi rappresentata. Questa ennesima sentenza conferma ulteriormente l’inadeguatezza e l’incapacità di questa azienda, resa ancor peggiore da un approccio al contempo arrogante e superficiale”