“La preoccupazione dei dipendenti della società Abramo Customer Care S.p.A. è la nostra. Già lo scorso sabato avevo interloquito con la proprietà. Ho immediatamente indetto una riunione urgente di Giunta e lo stesso tema proporrò all’imminente primo consiglio comunale con la richiesta di un ordine del giorno da inviare al Governo centrale. Questa è una problematica che riguarda tutti. Che investe la città nella sua interezza perché la struttura ha costituito e costituisce un riferimento importante dal punto di vista lavorativo nel fragile tessuto della nostra economia”. E’ quanto sostiene il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, in merito al futuro della società che opera nella sua città. “Al di là tuttavia dell’impegno e di tutte le iniziative che metteremo in campo – aggiunge – resta un assunto che vogliamo fortemente fare nostro: basta. Basta con questa altalena sul futuro dei lavoratori. Basta queste continue oscillazioni che creano soltanto fortissima preoccupazione. Occorre una parola chiara e che sia definitiva sul futuro dell’azienda e soprattutto dei lavoratori. La chiederemo al Governo ma anche all’azienda che interpelleremo a breve anche per valutare, insieme con le rappresentanze sindacali una concreta azione, che abbia prioritariamente a cuore il futuro dei dipendenti. E al Governo chiederemo non solo una parola chiara nello specifico argomento ma anche di prevedere ulteriori prospettive per l’azienda. Viviamo un periodo particolarmente delicato dove il distanziamento sociale impone ed imporrà l’utilizzo di tecniche alternative per le comunicazioni tra le persone. Ebbene l’alta professionalità dei dipendenti della azienda ha già nel passato dimostrato che la stessa è in grado di poter fornire servizi di qualità e di alto livello. Dunque, come probabilmente sarà necessario, i dipendenti potranno essere pronti ad accogliere anche nuovi servizi che sicuramente dovranno essere messi a disposizione delle varie comunità. Chiederemo al Governo – conclude il primo cittadino di Crotone – che valuti con attenzione e con urgenza questo percorso tenuto conto prioritariamente della professionalità di chi opera nella struttura ed allo stesso tempo della assoluta necessità per questo territorio di non disperdere un punto di riferimento lavorativo fondamentale”.
Serve il massimo sforzo
Serve il massimo sforzo
“La Abramo CC non può e non deve andare in crisi, se così fosse le ripercussioni economiche e sociali su questo nostro territorio, già in forte sofferenza, sarebbero drammatiche”. Sono le parole dell’onorevole Flora Sculco che aggiunge: “Ci vuole il massimo sforzo di tutti i soggetti protagonisti, imprenditore, management, dipendenti e istituzioni per salvaguardare questo nostro patrimonio”.
Non lasciare soli imprenditori e dipendenti
“Quello che sta succedendo a Crotone, così come nelle altri sedi calabresi e nazionali della Abramo Customer Care, ha del drammatico”. Lo dichiara in una nota Sergio Torromino, deputato di Forza Italia. “La Abramo Customer Care – dice Torromino – nata nel 1996 come Datel, oggi è in fase di concordato. Il mio pensiero in questo momento va agli oltre 3000 dipendenti, a chi ha creduto in questa azienda e ci ha messo passione, serietà, competenza e tanto lavoro affinché diventasse un colosso nazionale. Già questa estate parlando con il manager aziendale Giovanni Oristano per la situazione dei ragazzi di Roma capitale, chiesi informazioni sulla ‘salute’ di un’azienda che come molte non attraversava un buon momento, ebbi rassicurazioni sulla motivazione a continuare la sua mission e garantire la continuità lavorativa. Dopo le insistenti voci circolate in questi giorni, ho contattato nuovamente il manager, che mi ha confermato la fase concorsuale. Oggi più che mai non possiamo permetterci che un’azienda come la Abramo, con sedi in tutta Italia ed anche all’estero, fallisca. Penso alla mia Crotone e a ciò che potrebbe comportarne la chiusura con la perdita di tantissimi posti di lavoro. Non possiamo permettercelo e non dobbiamo permetterlo. A tal proposito, ho parlato con il vicario alla Camera di FI, Roberto Occhiuto affinché insieme si faccia un azione di forza per mobilitare il governo. Ancora una volta tornerò ad interrogare il Ministro, a chiedere così come hanno già chiesto i sindacati l’istituzione di un tavolo di crisi al ministero del lavoro. In questo periodo di Covid-19 in un territorio dove il lavoro è un miraggio, si aggraverebbe una situazione di già per se drammatica. Chiederemo al governo di adoperarsi affinché gli imprenditori non vengano lasciati soli e i lavoratori tutelati”.