Sono mesi drammatici quelli che attendono la Abramo Printing & Logistic di Catanzaro. Se non ci saranno cessioni dei rami aziendali non ci sarà altra alternativa della chiusura. “L’azienda non vuole più investire su questo campo – afferma Saverio Ranieri, segretario regionale della Slc Cgil Calabria – si parla di un ulteriore esubero del 50% della forza lavoro. L’azienda è già passata da 200 unità a circa 100 e in questi anni non sono serviti ammortizzatori sociali, solidarietà, addirittura esuberi. Quello che manca è la progettazione, l’idea”. “Come sindacato – continua Saverio Ranieri – non ci arrenderemo. Attueremo tutte le strade per salvaguardare più posti di lavoro possibile”.
Sono mesi drammatici quelli che attendono la Abramo Printing & Logistic di Catanzaro. Se non ci saranno cessioni dei rami aziendali non ci sarà altra alternativa della chiusura. “L’azienda non vuole più investire su questo campo – afferma Saverio Ranieri, segretario regionale della Slc Cgil Calabria – si parla di un ulteriore esubero del 50% della forza lavoro. L’azienda è già passata da 200 unità a circa 100 e in questi anni non sono serviti ammortizzatori sociali, solidarietà, addirittura esuberi. Quello che manca è la progettazione, l’idea”. “Come sindacato – continua Saverio Ranieri – non ci arrenderemo. Attueremo tutte le strade per salvaguardare più posti di lavoro possibile”.
Qualche giorno fa i sindacati, Slc Cgil Calabria, Fistel Cisl e Uilcom Uil, avevano proclamato lo stato di agitazione che sarebbe dovuto sfociare in sciopero nella giornata del 24 settembre. Incertezza sul futuro aziendale e inadeguatezza della proposta economica di incentivazione all’esodo e irricevibilità delle modalità a esso correlate, queste le motivazioni dello stato di agitazione. Ma l’azienda ha convocato un tavolo tecnico per il 2 ottobre dove però si chiedono “certezze sul futuro, – conclude Ranieri – perché non possiamo permetterci di perdere questi posti lavoro, di lasciare fuori uomini e donne difficilmente poi ricollocabili”. (d.r.)