di Carmen Mirarchi
In occasione della ricorrenza del 26 giugno “Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti” il CREA Calabria (Coordinamento regionale enti accreditati per il trattamento delle dipendenze patologiche) ha organizzato un incontro presso la Cittadella regionale per richiamare l’attenzione sulle dipendenze. Scopo dell’incontro è stato quello di proporre anche dei percorsi corretti in una situazione di vera emergenza.
In occasione della ricorrenza del 26 giugno “Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti” il CREA Calabria (Coordinamento regionale enti accreditati per il trattamento delle dipendenze patologiche) ha organizzato un incontro presso la Cittadella regionale per richiamare l’attenzione sulle dipendenze. Scopo dell’incontro è stato quello di proporre anche dei percorsi corretti in una situazione di vera emergenza.
“Le dipendenze – spiega il CREA – non sono più al centro delle discussioni. Non si pianificano interventi e strategie. Il problema sembra non esistere ma non è così”.
Ecco i numeri presentati in Parlamento:
– Un terzo della popolazione tra i 15 ed i 64 anni ha sperimentato sostanze illegali almeno una volta;
– Uno su dieci nel 2017;
– La cannabis è la sostanza più diffusa seguita da cocaina e dagli oppiacei;
– Sono aumentati i decessi attribuibili all’uso di sostanze stupefacenti (294 nel 2017, 10% in più rispetto al 2016);
– Il giro di affari illegittimi riguardo la droga ammonta ad un punto di Pil ed è stimato in 14,4 miliardi di euro;
– La cocaina è la sostanza illegale per la quale si spende di più;
E’ da considerare che questi dati non comprendono l’ampio numero di consumatori che non si rivolgono al Serd.
Il CREA Calabria lancia l’allarme e sottolinea che le strutture accreditate vivono in un vero e proprio stato di emergenza che si ripercuote su cui soffre della dipendenza e sui loro familiari.
“Il fabbisogno regionale è di 490 posti letto residenziali – rende noto il CREA – e 117 semiresidenziali. I posti letto accreditati residenziali sono 462 e 94 semiresidenziali. I posti letto contrattualizzati (cioè quelli di cui le persone possono realmente usufruire) sono 175 residenziali e 20 semiresidenziali. Insomma alcune strutture non possono fare nuovi ingressi e dare risposte alle richieste di trattamento in comunità. La spesa pubblica dedicata alle dipendenze patologiche – dice ancora il CREA – è lo 0,15 % dell’intero bilancio sanitario regionale. Da sottolineare che nelle altre regioni è dell’1%”.
Completamente assenti le politiche di prevenzione che sarebbero la principale strada da seguire.
All’incontro di oggi non erano presenti rappresentati della Regione Calabria o del Commissario, forse segnale che quando si parla di droga tutti spendono parole a favore della lotta all’abuso ma poi nel concreto poco si fa per combatterla.
L’abuso di droga è legato anche alla criminalità che del traffico di sostanze stupefacenti fa uno dei suoi “affari” migliori, come si è scoperto anche a recenti fatti di cronaca. I dati sono allarmanti. Si parla di un giro di 14,4 miliardi di euro.
I ragazzini sin dagli 11 anni fanno uso di droga, un dramma sanitario e culturale da prendere sul serio con fatti concreti.
Il CREA rende noto che il 30 maggio scorso ha incontrato il Commissario Cotticelli per un confronto. “Ci è stato assicurato che dal prossimo anno allineerà la spesa al reale fabbisogno regionale. Al Generale Cotticelli abbiamo chiesto di intervenire con urgenza viste le drammatiche situazioni delle Comunità terapeutiche dell’Asp di Reggio Calabria: non vengono pagate le fatture da maggio 2018. Chiediamo – conclude il CREA – alla Regione, al Commissario e ai direttori generali delle Asp di rispettare il diritto alla cura del cittadino calabrese”.