La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la condanna a 4 anni e 6 mesi di carcere emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro nei confronti di Hamil Mehdi, il ventinovenne marocchino accusato di autoaddestramento ai fini di terrorismo internazionale.
Non emergevano collegamenti tra l’imputato e gruppi terroristici, questa la sentenza dei giudici di Cassazione che hanno accolto il ricorso dell’avvocato Francesco Iacopino. Mehdi era stato arrestato nel gennaio 2016 a Luzzi, in provincia di Cosenza e secondo gli inquirenti sarebbe stato un aspirante foreign fighter. Il marocchino voleva andare in Siria e in Iraq, ma secondo la Suprema Corte non c’erano contatti con terroristi: “Non venivano individuati i collegamenti esistenti tra il ricorrente e l’ambiente jihadista, che, secondo la prospettazione accusatoria, avrebbe dovuto consentirne l’inserimento nelle fila dell’Islamic State of Iraq and Syria, che costituiva la ragione del viaggio in Turchia dell’imputato”. Sia dal viaggio a Istanbul che da quello programmato, ma ancora non organizzato, in Belgio “non è possibile – è scritto nella sentenza– ricavare alcuna indicazione utile a confermare l’inserimento di Hamil nel contesto jihadista posto a fondamento del giudizio di responsabilità censurato”.
Non emergevano collegamenti tra l’imputato e gruppi terroristici, questa la sentenza dei giudici di Cassazione che hanno accolto il ricorso dell’avvocato Francesco Iacopino. Mehdi era stato arrestato nel gennaio 2016 a Luzzi, in provincia di Cosenza e secondo gli inquirenti sarebbe stato un aspirante foreign fighter. Il marocchino voleva andare in Siria e in Iraq, ma secondo la Suprema Corte non c’erano contatti con terroristi: “Non venivano individuati i collegamenti esistenti tra il ricorrente e l’ambiente jihadista, che, secondo la prospettazione accusatoria, avrebbe dovuto consentirne l’inserimento nelle fila dell’Islamic State of Iraq and Syria, che costituiva la ragione del viaggio in Turchia dell’imputato”. Sia dal viaggio a Istanbul che da quello programmato, ma ancora non organizzato, in Belgio “non è possibile – è scritto nella sentenza– ricavare alcuna indicazione utile a confermare l’inserimento di Hamil nel contesto jihadista posto a fondamento del giudizio di responsabilità censurato”.