Acquamala, Gratteri: “Rovinavano futuro di ragazzi e famiglie” (SERVIZIO TV)

“L’importanza di questa indagine, che sembrerebbe di poco conto perché colpisce una rete di spaccio, è invece fondamentale per la conoscenza delle modalità di spaccio e della relativa pericolosità. La ‘ndrangheta non spaccia più, ha subappaltato questo settore e i rom in Calabria sono specializzati e senza scrupoli tanto che vendono davanti alle scuole. Per questo le indagini, per quanto faticose e difficili, vanno incrementate”. Lo ha detto il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa svolta al comando provinciale dei Carabinieri di Crotone per illustrare i risultati dell’operazione “Acquamala” che oggi ha portato all’arresto di 13 persone. “L’indagine – ha spiegato Gratteri – ha infatti svelato l’esistenza di un’ organizzazione di rom ramificata in diverse province dedita allo spaccio di droga e capace di interfacciarsi con le grandi famiglie di ‘ndrangheta”. E l’operazione portata a termine questa mattina dai carabinieri di Crotone è “fondamentale”, ha spiegato, in quanto sgomina una modalità di spaccio “allarmante in quanto vendendo droga davanti alle scuole si rovina il futuro dei ragazzi e delle loro famiglie”.

LA NOTIZIA DEGLI ARRESTI

Il procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto, ha sottolineato i collegamenti tra l’associazione dei rom di Crotone con famiglie del reggino dove acquistavano la droga: “E’ emersa in questa indagine – ha detto – la capacità dei Rom di gestire canali di approvvigionamento importanti come quello della cocaina con la famiglia Raso di Rizziconi. Investigare sui rom ci ha permesso di trovare le alleanze in ambito regionale ed avere conferma dell’esistenza di una organizzazione interprovinciale di rom dedita alle attività criminali come lo spaccio di droga, il furto ai portavalori o quelli di auto”.

“Di zone in cui si vende droga alla luce del sole in Italia ce ne sono tante, ma sul piano sociale nessuno interviene dopo le operazioni delle forze dell’ordine perché è faticoso, non è conveniente dal punto di vista mediatico e se vogliamo anche elettorale”.

Redazione Calabria 7

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