di Bruno Mirante – Non c’è pace all’interno di Forza Italia a Catanzaro. Il partito coordinato da Mimmo Tallini registra l’addio di un rappresentante istituzionale di peso che molti osservatori politici davano come naturale erede, anche in vista delle elezioni regionali, dell’ex presidente del Consiglio regionale: il vicepresidente della Provincia di Catanzaro, Antonio Montuoro. Ma i contrasti tra il politico di Marcellinara e i vertici regionali di Fi partono da lontano e sono da ricercare nelle rimostranze avanzate da Montuoro e da altri giovani amministratori (come ad esempio la consigliera comunale di Catanzaro Roberta Gallo che ha lasciato l’incarico di Capogruppo per approdare al Misto) in relazione proprio al loro mancato coinvolgimento nelle scelte del partito. Non a caso le recenti nomine dei coordinatori di area della provincia di Catanzaro effettuate da Tallini e dal coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori alla vigilia delle regionali, erano entrate nel mirino di Montuoro (e dei suoi compagni di gruppo alla Provincia, Baldassare Arena e Nicola Azzarito Cannella) perché “non si può gestire un partito come Forza Italia sulla scia emotiva e utilitaristica delle esigenze elettorali dei singoli, quelle che spingono la dirigenza regionale ad accogliere a braccia aperte esponenti che arrivano da altre realtà politiche con il solo intento di garantire un sostegno elettorale ad un certo candidato alle Regionali, più o meno vicino a chi ha il potere di decidere nomine e coordinatori. Leggi appunto i vertici del coordinamento regionale”. Il riferimento, neanche troppo velato, è a Michele Comito, il cardiologo vibonese vicino al senatore Mangialavori che sarà candidato nella lista di Forza Italia del collegio Calabria centro.
Ma a prescindere da quello che sarà il futuro politico di Montuoro, il quale ha intrapreso una interlocuzione con Fratelli d’Italia che tuttavia è ancora in fase embrionale ma già registra alcune resistenze, Forza Italia potrebbe rivendicare la postazione occupata da Montuoro e chiedere al presidente Abramo di ritirare la delega di vicepresidente. Tuttavia, Montuoro, che è risultato il candidato più votato alla passate provinciali all’interno della lista “Centrodestra per la Provincia”, gode del sostegno di buona parte dei suoi colleghi di maggioranza che gli riconoscono il ruolo di “presidente di fatto” che il giovane politico ha assunto muovendosi in prima persona, in rappresentanza dell’Ente intermedio, in tutti gli 80 comuni della provincia.
Ma a prescindere da quello che sarà il futuro politico di Montuoro, il quale ha intrapreso una interlocuzione con Fratelli d’Italia che tuttavia è ancora in fase embrionale ma già registra alcune resistenze, Forza Italia potrebbe rivendicare la postazione occupata da Montuoro e chiedere al presidente Abramo di ritirare la delega di vicepresidente. Tuttavia, Montuoro, che è risultato il candidato più votato alla passate provinciali all’interno della lista “Centrodestra per la Provincia”, gode del sostegno di buona parte dei suoi colleghi di maggioranza che gli riconoscono il ruolo di “presidente di fatto” che il giovane politico ha assunto muovendosi in prima persona, in rappresentanza dell’Ente intermedio, in tutti gli 80 comuni della provincia.
di seguito il comunicato stampa di Montuoro
“Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia”. Parto da questa frase di don Lorenzo Milani, grande sacerdote e maestro di vita, per spiegare cosa è sempre stato per me fare politica scegliendo di mettermi al servizio degli altri. Questa premessa è necessaria per articolare un ragionamento, libero da preconcetti e sovrastrutture, che vuole arrivare a delle conclusioni in parte già emerse, ma che in questi giorni circolano annacquate da pettegolezzi e fantasiose ricostruzioni, nonché strumentali fughe in avanti.
Lascio Forza Italia: il partito in cui ho sempre militato dal primo momento in cui ho iniziato a fare politica. Lo faccio dopo una riflessione ponderata e con forte travaglio emotivo.
In questo Partito, la cui evoluzione ho seguito anche nella parentesi del Popolo delle Libertà, ho sempre militato con determinazione e convinzione fin dal 2009. Ancora prima di essere impegnato in prima persona, ho sempre portato il mio contributo nella costruzione di un progetto credibile, capace di attirare consensi e radicarsi nel territorio, ottenendo risultati importanti. In Forza Italia ho trovato prima di tutto amici, che hanno condiviso con me un percorso di vita segnato da tante vittorie e qualche sconfitte, un vissuto umano di dolori e gioie, cementato dalla condivisione di percorsi e prospettive politiche, progetti e speranze. Per questo ringrazio il coordinatore cittadino di Catanzaro Ivan Cardamone e tutti coloro i quali hanno condiviso con me questo percorso. Ma un ringraziamento particolare va al mio coordinatore provinciale, l’on. Mimmo Tallini, persona di grande esperienza politica, sempre leale e corretto nei confronti di tutti e che mi ha dato la possibilità di fare politica in Forza Italia raggiungendo nel tempo importanti risultati.
Purtroppo questa nostra grande formazione politica da tempo ha smesso di essere il perno del centrodestra a livello nazionale.
Ci ritroviamo una tornata elettorale dopo l’altra, a perdere consensi ad ogni livello amministrativo, raggiungendo percentuali al di sotto delle due cifre.
Forse sarebbe stato necessario analizzare anzitempo e approfonditamente le ragioni di questo importante calo puntando maggiormente sulla presenza nei territori e sull’ascolto della gente, per poter riconquistare il consenso perduto. Ci siamo trovati, invece, davanti ad un vuoto pneumatico di idee, di confronto e di prospettive. Per non averli valorizzati abbastanza abbiamo sacrificato generazioni di amministratori locali, compresi tanti giovani, che hanno creduto nella forza innovativa di quel partito.
A livello regionale c’è’ bisogno di maggiore incisività per affrontare nel migliore dei modi le tante problematiche dei Calabresi evitando di alimentare campanilismi con azioni che cercano di far perdere centralità al territorio Catanzarese facendo leva su posizioni verticistiche all’interno del partito.
Amo fare politica a servizio della mia terra e continuerò a farlo nell’ambito del centrodestra, da uomo libero e coerente quale sono sempre stato. Resto a disposizione di un territorio meraviglioso, al fianco di Sindaci e Amministratori che ogni giorno sono in prima linea per la propria comunità, che buttano il cuore oltre l’ostacolo per dare risposte ai cittadini e che per questo sono considerati l’unico punto di riferimento possibile al cospetto di una politica che spesso non riesce ad offrire risposte adeguate.
Nella mia esperienza da Vice presidente della Provincia di Catanzaro ho battuto questo territorio palmo palmo, arricchendomi di rapporti umani ed esperienze che non intendo disperdere, per poter continuare ad interpretare quello che è il senso più alto e profondo della politica: rimanere sempre al servizio della collettività. In questi anni è stato svolto un grande lavoro a fianco del Presidente Sergio Abramo, che ringrazio per i suoi preziosi insegnamenti in campo amministrativo, e con tutto il Consiglio Provinciale, costruendo percorsi frutto di ascolto, condivisione e di confronto proficuo. Nonostante le difficoltà economiche e logistiche determinate dai continui tagli ai trasferimenti statali, abbiamo ottenuto importanti risultati per la vivibilità e la qualità della vita di tutti gli ottanta comuni della nostra straordinaria provincia.
Il mio impegno in favore dell’Amministrazione provinciale rimarrà inalterato con la passione, la dedizione e la lealtà di sempre. Valori che, sono certo, saprà mettere in campo anche Roberto Occhiuto, al quale va il mio sincero in bocca al lupo, candidato del centrodestra alla presidenza della Giunta regionale, figura di grande spessore politico ed istituzionale.
Antonio Montuoro, Vicepresidente Provincia Catanzaro