“Una leonessa, che ha difeso la sua terra e la difenderà sempre e che ha difeso tutti noi”. Così il vicepresidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, ora presidente facente funzioni, nel suo intervento alla camera ardente di Jole Santelli nella piazza della Cittadella a Catanzaro.
“Jole – ha esordito Spirlì – ha preso il libro dei linguaggi politici e ha strappato le pagine più brutte, è entrata in questo palazzo e da dentro ha sfondato le porte consentendo a tutti i calabresi di entrare. In questo palazzo è sparito il lei ossequioso e il voi antico, e oggi impera il tu, la confidenza, l’amicizia leale, quella fratellanza leale che l’ha seminata in tutta la Regione e fuori. Non è facile raccontare le nostre Giunte, perchè non sono mai state formali, non c’è mai stata necessità di aggiustare e mediare. Il lavoro l’aveva già fatto prima lei scegliendoci uno a uno, secondo le proprie competenze, la propria personalità, le proprie contraddizioni. Sapendo che saremmo stati una pigna, insieme, attorno e dentro di lei”.
“Jole – ha esordito Spirlì – ha preso il libro dei linguaggi politici e ha strappato le pagine più brutte, è entrata in questo palazzo e da dentro ha sfondato le porte consentendo a tutti i calabresi di entrare. In questo palazzo è sparito il lei ossequioso e il voi antico, e oggi impera il tu, la confidenza, l’amicizia leale, quella fratellanza leale che l’ha seminata in tutta la Regione e fuori. Non è facile raccontare le nostre Giunte, perchè non sono mai state formali, non c’è mai stata necessità di aggiustare e mediare. Il lavoro l’aveva già fatto prima lei scegliendoci uno a uno, secondo le proprie competenze, la propria personalità, le proprie contraddizioni. Sapendo che saremmo stati una pigna, insieme, attorno e dentro di lei”.
“Jole ha amato questa terra”
“Jole oggi – ha proseguito il vicepresidente – parte da questa Cittadella ma rimane in questa Cittadella perchè il linguaggio che Jole ha portato in questa Cittadella resta e non darà più spazio ad altri linguaggi, mai più. Jolee racconta oggi e racconterà in futuro la Calabria bella, la Calabria agile, la Calabria della cultura, la Calabria dei giovani, la Calabria di chi ci crede, la Calabria dei calabresi e non delle cronache sui calabresi. Jole ha amato e ama questa terra, tanto che non se ne andrà mai. Non c’è stato, forse, un politico così esuberante come Jole, un politico che abbia camminato con le scarpe da ginnastica e i jeans per le terre della Calabria. Mai formale, Mai abbottonata come si dice. Le regole, quella della lealtà, della assoluta capacità di governare, di essere autorevole senza essere autoritaria, mai refrattaria, mai respingente, sempre accogliente”.
“Non c’è possibilità di separarci da lei”
Secondo Spirlì, “Jole Santelli è una luce immensa nel patrimonio politico di questa terra, politico nel senso enorme e non partitico, di quelle piccole beghe che spesso hanno creato silenzi istituzionali, silenzi istituzionali che Jole ha spezzato raccontandoci un suo sogno che era un progetto colorato e profumato così come ha chiesto che fosse la sua testimonianza nel mondo. Non ci mancherà Jole perchè non c’è possibilità di separarci da lei. Ci ha scelto come siamo.
Mi perdoneranno i colleghi di Giunta se sottolineo due presenze, Sanda Savaglio e Nino Spirlì. Questa è la prima Giunta in Italia che ha dato spazio all’omosessualità maschile e femminile, senza bisogno di ostentarla. Oggi le diciamo ngarzie per questo ulteriore coraggio. Una leonessa, che ha difeso la sua terra e la difenderà sempre e che ha difeso tutti noi. Per me è un arrivederci, a tra poco quando riprendremo a lavorare su progetti che abbiamo condiviso. Intanto buon viaggio, e un bacio enorme alle sorelle. La salutiamo – ha concluso Spirlì – con una festa, come avrebbe voluto lei”