Antonio Saffioti non è più. Se ne va nel giorno in cui la primavera lascia spazio all’estate. Il giovane 37enne si è spento nella sua Lamezia e tutta la città lo piange perché lo conosceva sin da piccolo.
Da quando, a due anni, ha scoperto di avere la distrofia muscolare di Duchenne che lo costringeva a vivere su una sedia a rotelle e a respirazione artificiale.
Da quando, a due anni, ha scoperto di avere la distrofia muscolare di Duchenne che lo costringeva a vivere su una sedia a rotelle e a respirazione artificiale.
Diventato più grande, Antonio Saffioti compie la scelta di respirare in maniera indipendente attraverso la tracheotomia. Una scelta che Saffioti ha raccontato nel suo libro “Respirare-La tracheotomia: scelta e sfida per una vita indipendente”, opera che segue “Chi ci capisce è bravo”.
Le battaglie di Antonio Saffioti per i diritti universali
Il giovane si è sempre distinto, oltre che per il suo attaccamento alla vita, per la sua lotta sociale contro i diritti negati dei disabili e contro l’omofobia.
Lo si vedeva presente a tante iniziative sociali del territorio per far ascoltare la sua voce e promuovere le sue battaglie di civiltà.
Era candidato alle scorse comunali
Alle ultime comunali di Lamezia Terme si era candidato alla carica di consigliere comunale per Rosario Piccioni sindaco.
Proprio l’ex candidato sindaco ha ricordato questa mattina Antonio Saffioti appresa la notizia della sua scomparsa per una crisi respiratoria.
«Se guardo indietro penso ai tanti bellissimi momenti trascorsi insieme e alle tante battaglie “civili” portate avanti – ricorda Piccioni – alle tue passioni: dal teatro, alla musica, dalla lettura alla scrittura, dal calcio all’arte».
fr. cang.