Ci sarà un nuovo processo di appello per l’avvocato Luigi Antonio Comberiati, di Cutro, condannato il 18 aprile 2019 a sei mesi di reclusione, coinvolto nell’ambito dell’operazione antimafia, nome in codice Aemilia, per aver favorito la ‘ndrangheta. La seconda sezione della Corte di cassazione, accogliendo il ricorso degli avvocati Salvatore Staiano e Gregorio Viscomi, ha annullato con rinvio la sentenza della Corte di appello di Bologna. La vicenda giudiziaria, che lo ha portato sul banco degli imputati nasce da una lettera recapitata nel febbraio del 2016 alla redazione reggiana de “Il Resto del Carlino”, scritta in carcere da colui che all’epoca dei fatti era il suo assistito Pasquale Brescia e rivolta al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.
Le minacce al primo cittadino reggiano
Le minacce al primo cittadino reggiano
Una missiva che per i giudici della Corte d’appello di Bologna, che hanno ribaltato in condanna l’assoluzione decisa in primo grado dal gup con formula ampia “perche’ il fatto non sussiste”, conteneva minacce di stampo mafioso al primo cittadino reggiano. Adesso è arrivata la decisione della Cassazione, che rimanda gli atti per un appello bis. Un nuovo processo quindi, dove i legali difensori punteranno ad ottenere lo stesso verdetto pronunciato dal giudice di prime cure: l’assoluzione, “per ristabilire la verità dei fatti, affinchè venga resa giustizia ad un collega mai implicato in vicende illegali”. (g. p.)