Aeroporto Reggio, Filt-Cgil: “Basta con le parole”

Aeroporto Reggio

“Si è compiuto un altro passo importante per garantire il sacrosanto diritto alla mobilità a circa 300 mila calabresi residenti nel territorio crotonese, catanzarese e cosentino”, recepiamo positivamente le parole del Presidente Oliverio, poiché per troppo tempo è stato leso il diritto alla mobilità ai residenti del territorio crotonese e di tutta la fascia ionica, finalmente qualcosa si muove! Non possiamo dire la stessa cosa sull’Aeroporto di Reggio Calabria, al Presidente della Giunta regionale sfugge che lo stesso “sacrosanto” diritto spetta anche ai residenti di Reggio Calabria e della sua provincia”.

Lo scrive la Filt Cgil regionale in una nota a firma del segretario generale Nino Costantino e della segretaria regionale Sonia Falzia.   “L’aeroporto dello Stretto – scrive il sindacato – rappresenta uno dei tanti disastri infrastrutturali calabresi e rischia di diventare il luogo simbolo di un fallimento gestionale e politico. La situazione in cui versa lo scalo raffigura la mancanza di strategia gestionale, l’indifferenza di gran parte delle forze politiche e forse anche la volontà di far si che l’aeroporto atterri definitivamente senza possibilità di decollo. Per evitare che ciò accada necessita mettere in campo ogni azione utile che consenta il rilancio dell’Aeroporto di Reggio Calabria partendo proprio dal lavoro già svolto per l’Aeroporto di Crotone. Riteniamo inutile e dannoso – scrive la Filt – il solito bla bla bla continuo sullo scalo, le considerazioni generiche, l’assenza di idee concrete che aiutano solo i comizianti e i qualunquisti. Si agisca concretamente. E, in questo senso, ricordiamo al Presidente Oliverio e rappresentiamo alla Città Metropolitana e Comune di Reggio Calabria, qualora non ne fossero a conoscenza, che nel 2005 l’Aeroporto dello Stretto fu inserito tra gli scali aeroportuali destinatari degli oneri di servizio pubblico riservando proprio all’aeroporto di Reggio un finanziamento pari a 4 milioni di euro utili alla continuità territoriale. Di tale importo solo 1 mln e 200 mila euro furono utilizzati dalla compagnia aerea Alitalia per garantire la tratta Reggio/Torino e viceversa, restano quindi ancora disponibili quasi 3 milioni di euro da utilizzare sull’Aeroporto di Reggio Calabria attraverso l’imposizione degli oneri di servizio pubblico che garantirebbero il raggiungimento di nuove destinazioni e/o la riproposizione di rotte non più disponibili sul nostro scalo come ad esempio Torino e Bologna”.

Lo scrive la Filt Cgil regionale in una nota a firma del segretario generale Nino Costantino e della segretaria regionale Sonia Falzia.   “L’aeroporto dello Stretto – scrive il sindacato – rappresenta uno dei tanti disastri infrastrutturali calabresi e rischia di diventare il luogo simbolo di un fallimento gestionale e politico. La situazione in cui versa lo scalo raffigura la mancanza di strategia gestionale, l’indifferenza di gran parte delle forze politiche e forse anche la volontà di far si che l’aeroporto atterri definitivamente senza possibilità di decollo. Per evitare che ciò accada necessita mettere in campo ogni azione utile che consenta il rilancio dell’Aeroporto di Reggio Calabria partendo proprio dal lavoro già svolto per l’Aeroporto di Crotone. Riteniamo inutile e dannoso – scrive la Filt – il solito bla bla bla continuo sullo scalo, le considerazioni generiche, l’assenza di idee concrete che aiutano solo i comizianti e i qualunquisti. Si agisca concretamente. E, in questo senso, ricordiamo al Presidente Oliverio e rappresentiamo alla Città Metropolitana e Comune di Reggio Calabria, qualora non ne fossero a conoscenza, che nel 2005 l’Aeroporto dello Stretto fu inserito tra gli scali aeroportuali destinatari degli oneri di servizio pubblico riservando proprio all’aeroporto di Reggio un finanziamento pari a 4 milioni di euro utili alla continuità territoriale. Di tale importo solo 1 mln e 200 mila euro furono utilizzati dalla compagnia aerea Alitalia per garantire la tratta Reggio/Torino e viceversa, restano quindi ancora disponibili quasi 3 milioni di euro da utilizzare sull’Aeroporto di Reggio Calabria attraverso l’imposizione degli oneri di servizio pubblico che garantirebbero il raggiungimento di nuove destinazioni e/o la riproposizione di rotte non più disponibili sul nostro scalo come ad esempio Torino e Bologna”.

“Perché queste risorse – chiede la Filt-Cgil – non sono state utilizzate mentre l’aeroporto decresce vertiginosamente con soli due voli Alitalia per Roma e uno per Milano? Nessuno si pone il problema che la crisi Alitalia, nel “monopolio” attuale del Tito Minniti, potrebbe diventare una ghigliottina affilata? In attesa che Sacal metta un po’ di ordine tra le tante versioni prodotte del piano industriale che le ha consentito l’aggiudicazione della gestione degli aeroporti di Reggio e Crotone per 30 anni, in attesa che la stessa Sacal inizi a comprendere, ed è arrivato il momento considerato che sono già trascorsi più di due anni, il principio di gestione unica inteso come interesse diretto verso tutti gli aeroporti calabresi, chiediamo che il Tito Minniti non rimanga prigioniero di una sola compagnia che, peraltro, affronta una profonda crisi finanziaria le cui dinamiche sono imprevedibili e che potrebbero avere un impatto sociale di non poco conto anche sul nostro scalo”.

La Filt invita la Regione Calabria “in sinergia con Città Metropolitana e Comune di Reggio Calabria ad indire al più presto la Conferenza dei Servizi (da attivarsi attraverso il Ministero dei Trasporti) al fine di riproporre l’individuazione del contenuto degli oneri di servizio pubblico da imporre sui collegamenti aerei da e per l’Aeroporto di Reggio Calabria. Il Presidente della Giunta regionale Oliverio e il Sindaco della città Falcomatà – conclude il sindacato dei trasporti Cgil – si attivino sin da subito per assicurare il sacrosanto diritto alla mobilità anche ai cittadini reggini! Misureremo l’azione delle loro amministrazioni anche da questa vertenza”.

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