Agguato in pieno centro, boss crivellato di colpi in auto

Secondo quanto è emerso, l'uomo - finito in carcere per omicidio - era stato scarcerato nel 2018
agguato boss

Crivellato di colpi in auto a Miano, periferia nord di Napoli. L’uomo era a bordo della sua Fiat quando, in prossimità di un incrocio, è stato investito da raffiche di proiettili. La vittima dell’agguato avvenuto, secondo l’ANSA, è Pasquale Angellotti, 54 anni, detto Linuccio ‘o cecato, scarcerato nel 2018 dopo essere stato arrestato per un omicidio di camorra.

Angellotti, ritenuto un killer del clan Lo Russo di Miano, finì in carcere nell’ottobre 2014. Secondo l’accusa fu lui, nell’aprile 2001, ad Ercolano, ad uccidere Costanzo Calcagno, trucidato nel giorno del suo compleanno in un circolo ricreativo alla presenza di diversi testimoni oculari. Per questo omicidio, secondo le indagini, i vertici del clan Birra si avvalsero proprio di Angellotti, appartenente al clan Lo Russo, organizzazione loro alleata.

Angellotti, ritenuto un killer del clan Lo Russo di Miano, finì in carcere nell’ottobre 2014. Secondo l’accusa fu lui, nell’aprile 2001, ad Ercolano, ad uccidere Costanzo Calcagno, trucidato nel giorno del suo compleanno in un circolo ricreativo alla presenza di diversi testimoni oculari. Per questo omicidio, secondo le indagini, i vertici del clan Birra si avvalsero proprio di Angellotti, appartenente al clan Lo Russo, organizzazione loro alleata.

Nella stessa circostanza, nel 2014, furono arrestati anche cinque presunti esponenti del clan Birra-Iacomino, con riferimento anche ad un altro omicidio, quello di Ciro Farace, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nel gennaio 2001 davanti agli occhi della convivente e del figlio di un anno, dopo una vana fuga in strada. I killer del clan Birra-Iacomino, secondo quanto emerso dalle indagini, volevano così vendicare l’omicidio di un soggetto ritenuto vicino al loro nucleo familiare, avvenuto per mano di Farace nel 1997 ad Ercolano, nell’ambito di una lite per futili motivi. Per l’accusa il clan Birra, attraverso i due omicidi, avrebbe inteso regolare i conti col clan avversario Ascione-Papale e seminare un clima di omertà e paura tra la popolazione locale.

Secondo gli ultimi sviluppi delle indagini, Angellotti stava cercando di riorganizzare la famiglia dei Capitoni, al secolo i Lo Russo.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
Un evento che ha riunito i congregari presenti, finalizzato all’approvazione dei documenti contabili dell'associazione
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved