di Danilo Colacino – La sezione Aia di Catanzaro si appresta fra una manciata di ore a vivere un incontro all’insegna dell’esaltazione degli assistenti. Già, i giudici di linea, quelli che coadiuvano gli arbitri centrali e passati dal ruolo di semplici guardalinee (o come si diceva un tempo, addirittura storpiandone maldestramente la denominazione, ‘segnalinee o addirittura guardialinee’) a veri e propri direttori di gara ‘aggiunti’ con prerogative e competenze sempre crescenti. E allora il presidente degli associati catanzaresi Francesco Falvo forse non a caso ha tra i suoi principali collaboratori diversi ex ‘grandi della bandiera’ come il vice vicario Lorenzo Costa, l’altro numero due Franco Minio, il segretario Carmine Zinzi, non dimenticando certo un dirigente quale Fernando Santise. Tutti curiosamente arrivati ai livelli della terza serie professionistica, in cui sono stati impiegati in big match di regular season, playoff, playout, Coppa Italia e massimi tornei giovanili. Esperti della qualifica, insomma, che ovviamente presenzieranno alla odierna serata di gala.
La visita del linesman internazionale Alessandro Costanzo.
La visita del linesman internazionale Alessandro Costanzo.
La venuta oggi nel capoluogo calabro di Alessandro Costanzo si inquadra nell’ambito del progetto avviato, ormai tanti anni orsono, dal vertice dell’Associazione con a capo l’aretino Marcello Nicchi, che ha ritenuto opportuno far respirare alla base aria d’alta quota con le Riunioni tecniche obbligatorie (Rto) tenute in tutta Italia da tesserati titolari di importanti incarichi nazionali o ai livelli top sotto il profilo dei risultati ottenuti sul campo. E la storia di Costanzo in quest’ottica calza a pennello, considerato che lo stesso dipendente di Bus Italia ha bruciato le tappe facendo un percorso da record. Eppure si è approcciato tardi all’arbitraggio, avendo alle spalle una carriera da calciatore professionista, introdotto nella ‘nuova dimensione’ dal futuro suocero Sergio Menichetti. Aveva però già 24 anni e malgrado fosse dotato di mezzi atletici fuori dal comune si deve spostare dal centro del terreno di gioco alla linea laterale. Ed è un successo, perché è un fenomeno che – promosso dal Cra d’appartenenza – trascorre tre anni in Serie D, appena un paio in C e altrettanti in B, prima della promozione nella massima divisione e l’attribuzione del badge Fifa il primo gennaio 2014.
Il sogno della sezione catanzarese di tornare ad avere un suo iscritto in ambito europeo e mondiale dopo l’avventura di Ercole Vescio nel Futsal.
Il sogno di essere rappresentati in Europa e nel mondo, la città – arbitralmente parlando – lo accarezza fin dall’epopea di ‘Ciccio’ Panzino. Una giacchetta nera (in passato unico colore dell’Aia) che a cavallo fra gli anni ‘60 e ‘70 veniva insignita del Seminatore d’Oro, passando da un Roma – Lazio a un Juventus – Inter ovvero da un Milan – Juventus a un Roma – Napoli e così via come nulla fosse e fungendo inoltre all’estero da assistente molto gettonato di un certo Concetto Lo Bello (alzi la mano chi non si ricorda del cosiddetto Tiranno di Siracusa). Epoca troppo lontana nel tempo, però, e per giunta avara della soddisfazione più attesa. Ecco perché adesso l’all in la dirigenza catanzarese lo fa su Domenico Rocca, che proprio in questi giorni si sta cimentando nel torneo Elite Round U19, a cui partecipano le nazionali giovanili ucraina, serba e belga. Una designazione che potrebbe esser letta come un’investitura per la futura nomina a internazionale.