Aiuti alle famiglie di ‘ndranghta, Gratteri: “Io avevo avvertito”

Nicola Gratteri

“Anche le famiglie blasonate di ‘ndrangheta hanno ricorso ai sussidi per l’emergenza coronavirus. Proprio conoscendo la loro ingordigia, conoscendo che non si accontentano neanche dell’acqua del mare, noi avevamo proposto che gli elenchi di questi presunti poveri, fatti dai sindaci, di mandarli alla prefettura che poi attraverso le forze dell’ordine li avrebbe controllati per verificare se fossero veramente bisognosi o meno. Siamo stati attaccati, dicendo che volevo criminalizzare la Calabria e i sindaci, che volevo uno Stato di polizia mentre in realtà volevo solo dare una mano”.Sono le parole di  Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro che è intervenuto a #UNLOCK_IT, seconda edizione di “SUDeFUTURI”, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, che si tiene fino all’11 dicembre in diretta streaming dal Palazzo dell’Informazione di AdnKronos, a Roma, sugli aiuti di Stato andati anche a soggetti appartenenti alle cosche.

“Io penso -ha detto Gratteri – che un amministratore onesto tira un sospiro di sollievo se sa che ha a fianco delle forze dell’ordine che fanno la selezione tra bisognosi veri e truffatori. Questo consiglio non è stato seguito e nei giorni scorsi in tre indagini diverse vediamo che dei mafiosi importanti, ndrangheta di serie A sono stati indagati per aver chiesto e percepito questi aiuti dello Stato senza averne bisogno e senza averne i requisiti. Mentre si moltiplicano le tavole rotonde, le commissioni e le sotto commissioni, le mafie avanzano. Non hanno problemi di comunicazione, sono efficienti, pronte e arrivano prima dello Stato”.

“Io penso -ha detto Gratteri – che un amministratore onesto tira un sospiro di sollievo se sa che ha a fianco delle forze dell’ordine che fanno la selezione tra bisognosi veri e truffatori. Questo consiglio non è stato seguito e nei giorni scorsi in tre indagini diverse vediamo che dei mafiosi importanti, ndrangheta di serie A sono stati indagati per aver chiesto e percepito questi aiuti dello Stato senza averne bisogno e senza averne i requisiti. Mentre si moltiplicano le tavole rotonde, le commissioni e le sotto commissioni, le mafie avanzano. Non hanno problemi di comunicazione, sono efficienti, pronte e arrivano prima dello Stato”.

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