Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al Documento di economia e finanza che include un ulteriore scostamento di bilancio di 40 miliardi, risorse che saranno utilizzate per un nuovo provvedimento di sostegno alle imprese e all’economia.
Il governo ha rivisto al ribasso la stima di crescita del Pil nel 2021 al 4,5%, rispetto a quanto previsto nello scorso autunno, quando era stato fissato il target del 6%. Nel 2022 il prodotto è previsto crescere del 4,8%, nel 2023 del 2,6%, nel 2024 dell’1,8%. “Il nuovo provvedimento avrà come destinatario principale i lavoratori autonomi e le imprese e concentrerà le risorse sul rafforzamento della resilienza delle aziende più impattate dalle chiusure, la disponibilità di credito e la patrimonializzazione. Si darà la priorità alla celerità degli interventi, pur salvaguardandone l’equità e l’efficacia”, scrive il ministro dell’Economia nella premessa al Def, secondo quanto si legge in una bozza del documento. Il decreto “vedrà la luce entro fine aprile” e utilizzerà i “40 miliardi” del nuovo scostamento.
Il governo ha rivisto al ribasso la stima di crescita del Pil nel 2021 al 4,5%, rispetto a quanto previsto nello scorso autunno, quando era stato fissato il target del 6%. Nel 2022 il prodotto è previsto crescere del 4,8%, nel 2023 del 2,6%, nel 2024 dell’1,8%. “Il nuovo provvedimento avrà come destinatario principale i lavoratori autonomi e le imprese e concentrerà le risorse sul rafforzamento della resilienza delle aziende più impattate dalle chiusure, la disponibilità di credito e la patrimonializzazione. Si darà la priorità alla celerità degli interventi, pur salvaguardandone l’equità e l’efficacia”, scrive il ministro dell’Economia nella premessa al Def, secondo quanto si legge in una bozza del documento. Il decreto “vedrà la luce entro fine aprile” e utilizzerà i “40 miliardi” del nuovo scostamento.
Il nuovo decreto, assicura il ministro, avrà come “destinatario principale i lavoratori autonomi e le imprese e concentrerà le risorse sul rafforzamento della resilienza delle aziende più impattate dalle chiusure, la disponibilità di credito e la patrimonializzazione. Si darà la priorità alla celerità degli interventi, pur salvaguardandone l’equità e l’efficacia”