di Antonio Battaglia – Pochissime emozioni, tanta noia e la consapevolezza di un secondo posto che si allontana sempre di più. Il Catanzaro non riesce a riscattare completamente il ko interno contro l’Avellino ed esce dal “Bonolis” di Teramo con un punticino in tasca. 0-0 il risultato finale di un match scialbo e monotono, accesosi solamente dopo l’espulsione comminata a Scognamillo con qualche fiammata dei biancorossi che all’ultimo istante hanno sfiorato il colpaccio. Una prestazione pressoché deludente degli ospiti, che pagano l’assenza di Carlini e un’altra svista arbitrale sul fallo di mano in area di Trasciani.
Primo tempo
Primo tempo
In avvio di match è Costa Ferreira, a rendersi pericoloso con una conclusione che finisce alta sopra la traversa. Il Teramo gestisce il possesso palla, mentre gli ospiti si difendono con ordine e cercano di ripartire in contropiede. Complessivamente, il gioco si concentra a metà campo e le due squadre trovano pochissimi spunti offensivi. Al 17’ arriva un’altra conclusione insidiosa di Costa Ferreira che chiama Di Gennaro all’intervento. La reazione giallorossa arriva dieci minuti dopo, con un colpo di testa da parte di Di Massimo che viene respinto provvidenzialmente da Diakite a due passi dalla porta di Lewandowski.
Al 35’ episodio dubbio: Trasciani respinge di piede una conclusione di Garufo e il pallone tocca anche il braccio, gli ospiti invocano il rigore ma l’arbitro lascia correre. Nel finale il Teramo torna a farsi vedere con qualche tiro dalla distanza, ma complessivamente le squadre si compattano molto bene dietro e concedono pochi spazi.
Secondo tempo
In avvio di ripresa è sempre il Teramo ad affacciarsi con convinzione nella metà campo avversaria, mentre il Catanzaro si limita a chiudere bene gli spazi e tentare qualche ripartenza. Calabro intuisce il momento e manda in campo Parlati e Baldassin, ma le squadre non riescono a trovare spunti e il match resta bloccato. Al 71’, altra girandola di cambi: tra le file del Catanzaro trovano spazio Risolo e Casoli, mentre Paci manda in campo Kyeremateng.
L’armonia predominante viene spezzata al 75’ dalla doppia ammonizione comminata a Scognamillo, che costringe Calabro a sostituire Di Massimo con Riccardi passando a un 3-5-1 difensivo. Il Teramo prova, in superiorità numerica, a produrre gioco ma le Aquile si difendono in maniera ordinata e tentano di ripartire in contropiede. L’ultima emozione arriva al 94′ con una conclusione a giro di Santoro che si spegne a fil di palo e per poco non regala la vittoria ai padroni di casa.