Al Museo Marca la prima iniziativa del “Touring Club di Catanzaro”

E’ stato il Museo delle Arti di Catanzaro ad ospitare la prima iniziativa del Touring Club di Catanzaro che si organizza e si radica sul territorio affidando il coordinamento del nuovo corso all’avvocato Felice Foresta. La sala panoramica del MARCA diretto da Rocco Guglielmo, presidente dell’omonima Fondazione, ha ospitato un interessante appuntamento dedicato alla storia della città, sul tema “Lungo un filo di seta. Riflessioni su Catanzaro medievale”, affidando la relazione ad uno straordinario Francesco Cuteri. Archeologo, e docente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Cuteri ha la affascinante abilità di raccontare con il rigore dello storico e trasporto del narratore di fiabe pagine dimenticate o poco conosciute della nostra storia.

Presente anche Domenico Cappellano Console Regionale Calabria TCI che ha tenuto a battesimo la prima iniziativa del Touring Club di Catanzaro. “L’organizzazione del Capoluogo di regione si aggiunge a quella di Reggio Calabria, Lamezia è Cosenza – ha spiegato -. Siamo certi che si può fare rete perché dal basso arrivino le proposte al Touring. Spesso noi non conosciamo la storia del luogo in cui viviamo, della nostra regione che ha potenzialità turistiche inespresse e noi speriamo di poter mettere in luce”. “Auspico che questa iniziativa possa essere un ulteriore stimolo per sempre più frequenti attività culturali, e per la costruzione di percorsi che vedano Catanzaro protagonista”, ha affermato il direttore artistico del MARCA, Rocco Guglielmo ricordando che giovedì 16 maggio alle 18 sarà inaugurata la mostra di Emilio Scanavino.

Presente anche Domenico Cappellano Console Regionale Calabria TCI che ha tenuto a battesimo la prima iniziativa del Touring Club di Catanzaro. “L’organizzazione del Capoluogo di regione si aggiunge a quella di Reggio Calabria, Lamezia è Cosenza – ha spiegato -. Siamo certi che si può fare rete perché dal basso arrivino le proposte al Touring. Spesso noi non conosciamo la storia del luogo in cui viviamo, della nostra regione che ha potenzialità turistiche inespresse e noi speriamo di poter mettere in luce”. “Auspico che questa iniziativa possa essere un ulteriore stimolo per sempre più frequenti attività culturali, e per la costruzione di percorsi che vedano Catanzaro protagonista”, ha affermato il direttore artistico del MARCA, Rocco Guglielmo ricordando che giovedì 16 maggio alle 18 sarà inaugurata la mostra di Emilio Scanavino.

“Per la prima volta in questa mostra vengono esposte solo opere di grandi dimensioni, tra cui una presentata da Scanavino negli anni ’60 alla Biennale a Venezia e da allora mai esposta. Insieme a questa – spiega ancora il direttore artistico del Museo dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro- ci saranno opere successive che ci presentano uno Scanavino puntuale e rigoroso: sarà presente anche una sua rarissima scultura. A settembre – ha anticipato Guglielmo – alla riapertura, si inaugurerà una grande mostra di scultura ceramica”. “Ho aderito molto volentieri all’invito del Touring sia perché c’è un grande legame sia perché penso che ognuno di noi abbia una responsabilità sociale che si deve attuare non solo in ruoli politici o istituzionali ma dando qualcosa alla propria comunità – ha affermato Felice Foresta -.

E uno dei modi per trasmettere un messaggio positivo di Catanzaro e della Calabria è quello di farle conoscere, perché spesso non conosciamo la nostra terra: se questa è invece la finalità del Touring, ben venga, per questo mi sono voluto mettere in gioco, raccogliendo anche un’eredita pesante quale quella del professor Mulè, già sindaco e grande scrittore e persona autorevolissima. Catanzaro sta vivendo un fermento culturale in modo intenso ma forse non coordinato, la cultura può essere davvero al chiave con cui leggere lo sviluppo della città, il cui bene non si fa denigrandola”.

E un Museo che prevalentemente ospita arte contemporanea si parla della Catanzaro Medievale. “Un museo che però ospita un dipinto secondo me straordinario, la famosissima Madonna della Ginestra, del 1508, di Antonello De Saliba, che è uno straordinario aggancio alla Catanzaro medioevale e alla realtà produttiva, perché l’appellativo Madonna della Ginestra rimanda a una fibra vegetale che fino a tempi recenti ha caratterizzato le produzioni tessili nella città e nell’hinterland – spiega Cuteri – La lavorazione della ginestra era patrimonio di tanti centri della regione fino al punto da identificare queste produzioni come tipiche del territorio. Si parla adesso di seta, con celebrazioni e ricorrenze: l’arte della seta univa la città come poi non è stata mai più unita nel resto dei secoli, questo filo delicato e prezioso avvolgeva come una matassa protettiva tutti gli abitanti di Catanzaro.

E da questa città arroccata si guardava sempre lontano, si guardavano i mercati veneziani, lucchesi, amalfitani, c’era l’idea di irradiare il mediterraneo con questo straordinario prodotto di cui Catanzaro è stata una dei campioni insieme a Napoli”. Catanzaro città multietnica, insomma. Una realtà da non dimenticare.

Redazione Calabria 7

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