Al Politeama Claudia Gerini racconta Franco Califano

Claudia Gerini racconta Franco Califano, il Califfo. Califano e Roma, Califano e le donne. S’intitola “Qualche estate fa” il concerto-spettacolo  in programma al Politeama giovedì 28 febbraio e che vedrà l’attrice sul palco accompagnata dal Solis String Quartet (Vincenzo Di Donna, e Luigi De Maio, violini; Gerardo Morrone, viola; Antonio Di Francia, violoncello).

Una grande performance per un’artista che dimostra di sapere recitare, ma anche di saper cantare. Ha detto la Gerini di questo lavoro: «Provo una grande gioia e allo stesso tempo un po’ di timore. Franco era un artista immenso. Ma forse hanno ragione lo sceneggiatore e il regista dello spettacolo, Massimiliano Vado e Stefano Valanzuolo: è giusto che a raccontare la sua vita e la sua musica sia proprio una donna e una donna di Roma, i due grandi amori del Califfo».

Una grande performance per un’artista che dimostra di sapere recitare, ma anche di saper cantare. Ha detto la Gerini di questo lavoro: «Provo una grande gioia e allo stesso tempo un po’ di timore. Franco era un artista immenso. Ma forse hanno ragione lo sceneggiatore e il regista dello spettacolo, Massimiliano Vado e Stefano Valanzuolo: è giusto che a raccontare la sua vita e la sua musica sia proprio una donna e una donna di Roma, i due grandi amori del Califfo».

Nove quadri, nove figure femminili incarnate da Claudia accompagnano per mano il cantautore tra vita ed arte: «Ha vissuto per le donne esaltandole e ogni brano introduce una canzone. C’è una mamma, la sua prima ragazza, una mignotta, una barbona…». Donne come ombre che ancora vagano dentro l’anima di quel guerriero che sta riposando, dopo che ha rivoltato mezzo mondo: «La ragazzina che diventa grande è il suo primo amore – racconta l’attrice – che sposò giovanissimo. “Minuetto” è introdotto da una prostituta che amava talmente Franco da baciarlo anche sulle labbra, quell’atto sentimentale che non s’addice ad una escort. La barbona recita sulle note di “Io nun piango”; lui non cambiava mai marciapiede quando la incontrava. E chiacchieravano di tutto. E naturalmente “Un’estate fa”, immaginando quel ragazzo chiuso nel collegio dei preti dal quale scappò un giorno e quell’estate non tornò più».

La canzone più celebre del Califfo, “Tutto il resto è noia”, chiude uno spettacolo imperdibile per tutti gli amanti dei concerti-spettacolo e della musica d’autore.

Redazione Calabria 7

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