“Al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lamezia lunghe ore d’attesa senza assistenza”

"Non si può accettare che si aggiungano ai problemi di salute fisica anche inevitabili destabilizzazioni psicologiche, frustrazioni e umiliazioni"

“Diverse sono le segnalazioni di persone ricoverate in pronto soccorso all’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, che confermano le condizioni di disservizio determinate dalle gravi carenze della struttura. Il personale è ridotto ben al di sotto del numero minimo per garantire le dovute cure”. A denunciarlo il Coordinamento Sanità 19 Marzo a Difesa della Sanità del Lametino.

Lunghe ore di attesa

Lunghe ore di attesa

“Le lunghe ore di attesa, se seguite da ricovero temporaneo presso il pronto soccorso – sottolinea il coordinamento Sanità 19  Marzo – pongono a dura prova la pazienza e la resistenza di chi ha la sventura di trovarsi in condizioni di urgente bisogno di intervento medico. Ogni giorno storie diverse di malasanità come ha denunciato sui social network una cittadina che ha raccontato l’odissea della propria nonna che, per una caduta all’indietro, dove ha battuto la testa con perdita di sangue, ha chiamato il 118 che l’ha trasportata al presidio ospedaliero di Lamezia Terme ed è stata registrata all’ufficio accettazione alle ore 10.39 con codice giallo. La povera anziana, denuncia ancora la nipote, è stata messa su una barella senza avere nessuna cura medica fino alle 14.30 e senza nessun tipo di coperte o l’assistenza di un OSS per accompagnare la povera nonnina ad usufruire dei servizi igienici”.

“Destabilizzazioni psicologiche, frustrazioni e umiliazioni”

“La cura della persona rientra nei bisogni primari e irrinunciabili di un individuo, soprattutto se in condizione di ospedalizzazione, – si legge nella nota – . Tutto ciò non è tollerabile. Non si può accettare che nel 2022 si trascurino le persone più fragili, le persone anziane, aggiungendo ai problemi di salute fisica anche inevitabili destabilizzazioni psicologiche, frustrazioni e umiliazioni. Le responsabilità politiche sono enormi, vanno oltre i singoli schieramenti, coinvolgono i decisori amministrativi e sono diretta conseguenza del pericolosissimo cambio di paradigma rappresentato dal passaggio di denominazione da azienda sanitaria a ospedale Spoke. Il nostro comitato – concludono – intende denunciare un aspetto non trascurabile della generale negazione del diritto alla salute e al benessere. Il rispetto e la cura per le persone anziane sono indicatori di civiltà. Quando mancano in modo così evidente, siamo alle barbarie. Barbarie alla quale non possiamo rassegnarci, alla quale vogliamo reagire senza subire il fascino del canto di sirene da campagna elettorale. Commissario Occhiuto vogliamo fatti concreti e subito”.

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