Un nuovo metodo contro le malattie cerebrovascolari acute. Si tratta della Stroke Unit di 2° livello, presentata stamattina nel corso di un incontro svoltosi alla Biblioteca dell’ospedale ‘Pugliese-Ciaccio’ di Catanzaro. Ad intervenire il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera, Francesco Procopio; il direttore dell’Unità operativa di Neuroradiologia dell’Annunziata di Cosenza, William Auteri; il direttore del Dipartimento di Neurologia dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro Domenico Bosco e Giovanni Frontera, dell’Unità operativa di Neurologia.
“Aumentata la possibilità di intervento nei tempi corretti”
“Aumentata la possibilità di intervento nei tempi corretti”
In merito alla strada che ha portato alla nascita della Stroke Unit di 2° livello, Procopio ha parlato di un percorso nato come “indicazione della Struttura commissariale per rafforzare una delle reti delle emergenze più importanti, costituita appunto dallo Stroke. Finora, a Catanzaro, questo trattamento veniva fatto solo con la trombolisi. Se non si riusciva a risolvere il problema con la terapia, bisognava trasportare il paziente a Cosenza, dove c’è l’equipe di Neuroradiologia del professore Auteri, che poteva intervenire meccanicamente. Grazie a una convenzione proprio con la Neuroradiologia di Cosenza, siamo riusciti ad avviare un percorso di formazione che, in una prima fase, ha consentito di formare gli operatori a Cosenza e poi di attivare una sala angiografica qui al Pugliese Ciaccio, aumentando le possibilità di intervento nei tempi corretti”.
Il miglioramento dell’offerta terapeutica
Il dottore Auteri ha parlato di una “giornata molto importante” perché si ufficializza, di fatto, un “progetto iniziato circa un anno fa, il cui obiettivo era quello di affrontare una problematica medica estremamente importante, quella dell’ictus cerebrale. Abbiamo trovato una grandissima sensibilità nell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Posso dire con grande piacere che abbiamo quasi raggiunto l’obiettivo”. Secondo Bosco è stata “migliorata l’offerta terapeutica”, anche se lo scopo è di arrivare “all’autonomia funzionale entro la fine dell’anno”.
L’importanza dell’arrivo tempestivo in ospedale
Per Giovanni Frontera, dell’Unità operativa di Neurologia, si tratta dell’”avvio – ma, allo stesso tempo, della conclusione – di un percorso iniziato già cinque anni fa, con l’apertura della Stroke Unit di I° livello. L’ospedale di Catanzaro dà così la possibilità alla cittadinanza tutta di poter usufruire di un trattamento innovativo nell’ictus cerebrale. Affinché il paziente possa tornare a casa in condizioni ottimali, è necessario che arrivino presto in ospedale. A tal proposito, c’è una ‘finestra’ terapeutica nell’ambito della quale bisogna operare, che si chiude in 4 ore e mezzo, ma arrivare prima in ospedale è molto importante perché prima si riesce a fare il trattamento e migliore sarà il recupero che si ottiene. Una vertigine, un disturbo dell’equilibro, una difficoltà di articolare la parola, a muovere un braccio o una gamba: sono questi alcuni dei segni che inducono a pensare a quello che è un ictus cerebrale imminente”.