Al via la mostra dell’artista Ventimiglia

Il 21 Giugno prende avvio la tappa Calabria di Mezzo di It.a.cà, Festival del Turismo Responsabile, che per la prima volta, quest’anno, approda nella punta dello stivale. Promossa e coordinata da Scherìa Comunità Cooperativa di Tiriolo, la tappa propone, nel giorno inaugurale, alle ore 17,00, presso il Museo archeologico di via Pitagora, l’apertura della mostra dell’artista Angelo Ventimiglia, che resterà aperta fino al 7 Luglio. E’ un’articolata riflessione sulla Magna Grecia e sui valori connessi a questa antica civiltà ad animare l’arte di Angelo Ventimiglia, nato a Castrovillari nel 1984. Stimolato dalle fascinazioni provenienti dagli scavi archeologici di Sibari, in cui ha lavorato, l’artista conduce la sua ricerca visiva assumendo come punto di partenza le iconografie caratterizzanti la pittura vascolare e le antiche monete della Magna Grecia.

“Ventimiglia riprende e rielabora in termini personali queste immagini arcaiche attraverso la tecnica della lavorazione a sbalzo di lastre metalliche che tratta “a freddo” con chiodi, di quelli presenti nei vecchi portoni”, come scrive il curatore della mostra Mario Verre, “vengono così prodotti medaglioni con figure a rilievo. Il campo visivo del quadro viene successivamente irrobustito da altri interventi, grafici e pittorici, in cui confluiscono particolari, spunti, linee e forme ispirate alla figura centrale.” Questi lavori nascono dalla convinzione che esista un fil rouge tra abitudini, usi e costumi moderni e quelli magno greci. La produzione di Ventimiglia se da una parte trae spunto da un forte senso di appartenenza alla civiltà magno greca, dall’altra appare mestamente velata dalla consapevolezza di un passato tanto glorioso quanto irripetibile. L’artista nel 2018 ha curato la nascita del MaVi, Museo all’aperto di Villapiana, di cui ricopre il ruolo di Direttore artistico.

“Ventimiglia riprende e rielabora in termini personali queste immagini arcaiche attraverso la tecnica della lavorazione a sbalzo di lastre metalliche che tratta “a freddo” con chiodi, di quelli presenti nei vecchi portoni”, come scrive il curatore della mostra Mario Verre, “vengono così prodotti medaglioni con figure a rilievo. Il campo visivo del quadro viene successivamente irrobustito da altri interventi, grafici e pittorici, in cui confluiscono particolari, spunti, linee e forme ispirate alla figura centrale.” Questi lavori nascono dalla convinzione che esista un fil rouge tra abitudini, usi e costumi moderni e quelli magno greci. La produzione di Ventimiglia se da una parte trae spunto da un forte senso di appartenenza alla civiltà magno greca, dall’altra appare mestamente velata dalla consapevolezza di un passato tanto glorioso quanto irripetibile. L’artista nel 2018 ha curato la nascita del MaVi, Museo all’aperto di Villapiana, di cui ricopre il ruolo di Direttore artistico.

Per la mostra di Tiriolo, Ventimiglia espone per la prima volta una serie di opere ed installazioni, frutto della riflessione sviluppata sui simboli del patrimonio e della tradizione tiriolese. Nella serata inaugurale saranno presenti il Sindaco di Tiriolo, prof. D. S. Greco, l’artista, il dott. Mario Verre, critico d’arte e curatore della mostra e il dott. Gianfranco Solferino, Storico dell’arte. L’evento sarà arricchito dalla presenza, alle ore 18,00, dell’antropologo Vito Teti, padre del concetto di restanza, che proverà a declinare con significati nuovi e diversi, assieme alle opere di Ventimiglia ed alle suggestioni del Parco archeologico di Tiriolo.

Redazione Calabria 7

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