È fissato per lunedì 10 maggio, davanti al gip di Aosta, l’interrogatorio di garanzia di Maria Rita Bagalà, l’avvocato aostano agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Alibante della Procura distrettuale di Catanzaro. Il legale è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’interrogatorio si terrà per rogatoria, così come richiesto dal gip di Catanzaro Matteo Ferrante.
Il difensore: “Chiederemo la revoca della misura cautelare”
Il difensore: “Chiederemo la revoca della misura cautelare”
”L’interrogatorio in rogatoria – commenta il difensore della Bagalà, Mario Murone – è fatto da un giudice che non è quello competente. La sede difensiva naturale sarà quella del riesame in cui chiederemo la revoca della misura cautelare”. Per l’accusa, la Bagalà, sotto la regia del padre Carmelo Bagalà considerato il capo del clan, ”partecipava alla cosca”, garantendo ”l’amministrazione dei diversi affari illeciti”: lo scrive il gip di Catanzaro, Matteo Ferrante, nell’ordinanza di custodia cautelare sottolineando che il legale, oltre a essere la “mente legale della cosca”, curava “gli interessi economici e finanzieri del sodalizio”. Non solo, aveva assunto anche il ruolo di prestanome della società Calabria Turismo srl ed era l’intestataria dei beni patrimoniali e delle quote societarie della consorteria “costituenti il provento illecito della varie attività delittuose del clan”. Accuse che il legale della donna respinge, sostenendo che ”le operazioni sono state fatte tutte in maniera trasparente”.
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