Sconti di pena in secondo grado per gli undici imputati coinvolti nell’operazione All Inclusive, tesa a sgominare un’organizzazione dedita al traffico di droga con canali di rifornimento in tutta la regione. La Corte di appello di Catanzaro, presidente Caterina Capitò, a latere Angelina Silvestri e Assunta Maiore hanno riformato la sentenza emessa dal Tribunale collegiale il 26 gennaio 2017, condannando l’ex appuntato dei carabinieri, Mario Russo, a un anno e un mese di reclusione, (in primo grado sette anni e tre mesi), Antonio Scozzafava 4 anni e 8 mesi di reclusione ( in primo grado a nove anni), Giovanni Russo 5 anni e 4 mesi(in primo grado era stato condannato a nove anni e cinque mesi), Liciu Gheorghe 1 anno e due mesi ( in primo grado 1 anno e nove mesi), Domenico Rubino, 2 anni, 8 mesi e 10mila euro di multa ( in primo grado a sei anni), Alessio Gennaro Spagnolo 4 anni di reclusione e 2mila euro di multa ( in primo grado a sei anni), Antonio Gualtieri 2 anni, 8 mesi ,venti giorni di reclusione e 700 euro di multa ( in primo grado a sette anni e sei mesi), Massimo Purcaro 3 anni, quattro mesi e 600 di multa ( in primo grado a quattro anni e sei mesi), Giuseppe Barbuto, tre anni, 4 mesi di reclusione e 2.200 euro di multa ( in primo grado a otto anni e sei mesi), Maurizio Colicchia 1 anno e tre mesi di reclusione ( in primo grado a un anno e nove mesi), Santo Grande 1 anno , 3 mesi di reclusione e 2.150 ( in primo grado a un anno e nove mesi).
L’inchiesta. L’operazione “All inclusive” scattò all’alba del 24 febbraio 2014 ad opera degli uomini della Squadra mobile di Catanzaro per l’esecuzione di un’ordinanza cautelare che portò 15 persone in carcere, 6 agli arresti domiciliari e una all’obbligo di dimora. L’inchiesta, secondo quanto reso noto all’epoca del blitz, avrebbe consentito agli inquirenti di svelare un sodalizio di soggetti capeggiato da persone di spessore criminale che si sarebbero avvalsi nella loro attività della complicità di giovanissimi particolarmente violenti. Un sodalizio dedito anche a rapine ed estorsioni, ma che si sarebbe occupato soprattutto di rifornire di stupefacenti una clientela d’élite del capoluogo calabrese.
L’inchiesta. L’operazione “All inclusive” scattò all’alba del 24 febbraio 2014 ad opera degli uomini della Squadra mobile di Catanzaro per l’esecuzione di un’ordinanza cautelare che portò 15 persone in carcere, 6 agli arresti domiciliari e una all’obbligo di dimora. L’inchiesta, secondo quanto reso noto all’epoca del blitz, avrebbe consentito agli inquirenti di svelare un sodalizio di soggetti capeggiato da persone di spessore criminale che si sarebbero avvalsi nella loro attività della complicità di giovanissimi particolarmente violenti. Un sodalizio dedito anche a rapine ed estorsioni, ma che si sarebbe occupato soprattutto di rifornire di stupefacenti una clientela d’élite del capoluogo calabrese.
Il collegio difensivo. Impegnati nel processo, tra gli altri, gli avvocati Giovanni Merante, Francesco Severino, Maurizio Belmonte, Antonello Talerico, Francesco Catanzaro e Luana Lacava.
g. p.
Redazione Calabria 7