Quattro lotti di popcorn salati per microonde ritirati dal mercato per possibile rischio chimico per i consumatori. Il prodotto in questione è commercializzato a marchio Snack Day per Lidl italia. Stando a quanto riferito dal ministero della Salute in un avviso, il ritiro dagli scaffali sei supermercati è stato disposto dallo stesso produttore a causa della possibile presenza del pesticida Chlorpyrifos. In particolare, il prodotto interessato dal richiamo è confezionato per Lidl Italia Srl dall’azienda Liven S.A. nello stabilimento di Poligon Industrial, a Barcellona, in Spagna.
I popcorn Snack Day interessati dal richiamo sono venduti in confezioni da 3 per 100 grammi ciascuno con i seguenti numeri di lotto: lotto 22338 con il termine minimo di conservazione fissato al 05/12/2024, lotto 22340 con il Tmc 07/12/2024, lotto 22354 con il Tmc 21/12/2024 e lotto 22356 con il Tmc 23/12/2024.
I popcorn Snack Day interessati dal richiamo sono venduti in confezioni da 3 per 100 grammi ciascuno con i seguenti numeri di lotto: lotto 22338 con il termine minimo di conservazione fissato al 05/12/2024, lotto 22340 con il Tmc 07/12/2024, lotto 22354 con il Tmc 21/12/2024 e lotto 22356 con il Tmc 23/12/2024.
Popcorn non idonei al consumo umano
Come precisa l’avviso di richiamo, il prodotto con i lotti sopra indicati non è idoneo al consumo. Per questo motivo, si invitano i consumatori che lo avessero già acquistato a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per il rimborso, anche senza presentazione dello scontrino. Il richiamo coinvolge solamente le confezioni con lotti e TMC sopra indicati di “Snack Day” Pop corn salati per microonde 3x100g. Altri prodotti venduti da Lidl Italia non sono coinvolti dal richiamo. LIVEN S.A. e Lidl Italia si scusano per gli eventuali disagi causati.
Il pesticida, usato per uccidere dei parassiti tra cui insetti e vermi e usato in agricoltura dal 1965, è stato vietato dalla Commissione Europea già da alcuni anni con un regolamento che ne ha proibito la vendita e l’uso. La decisione era arrivata dopo la conferma da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che la sostanza causa danni sulla salute umana.