La contaminazione della frutta fresca da parte dei pesticidi più pericolosi è aumentata in maniera drastica in Europa negli ultimi dieci anni. È quanto emerge da un report pubblicato oggi dalla Ong Pesticide Action Network Europe (PAN EU). A partire dal 2011, gli Stati che fanno parte dell’Unione europea hanno iniziato a eliminare gradualmente 55 pesticidi identificati come particolarmente dannosi. Tuttavia, la loro presenza negli alimenti è aumentata notevolmente negli ultimi dieci anni. I risultati emersi dal report rivelano una mancata applicazione delle leggi da parte degli Stati membri a scapito della protezione dei consumatori. L’aumento dell’esposizione va anche nella direzione opposta all’obiettivo di riduzione dei pesticidi della strategia Farm to Fork. PAN Europe e le organizzazioni membri chiedono il divieto diretto dei 12 pesticidi più tossici e l’eliminazione totale di tutti i 55 pesticidi molto dannosi entro il 2030.
In base a quanto è emerso, un terzo delle mele e la metà di tutte le more analizzate presentavano residui delle categorie più tossiche di pesticidi, alcuni dei quali collegati a malattie tra cui cancro, malattie cardiache e deformità alla nascita. I residui sui kiwi sono aumentati dal 4% nel 2011 al 32% nel 2019, con anche la contaminazione delle ciliegie più che raddoppiata dal 22% al 50% nello stesso periodo di tempo. In tutto, l’analisi di quasi 100mila campioni di frutta nostrana popolare in Europa ha rilevato un aumento del 53% della contaminazione da parte dei pesticidi più pericolosi, in nove anni.
In base a quanto è emerso, un terzo delle mele e la metà di tutte le more analizzate presentavano residui delle categorie più tossiche di pesticidi, alcuni dei quali collegati a malattie tra cui cancro, malattie cardiache e deformità alla nascita. I residui sui kiwi sono aumentati dal 4% nel 2011 al 32% nel 2019, con anche la contaminazione delle ciliegie più che raddoppiata dal 22% al 50% nello stesso periodo di tempo. In tutto, l’analisi di quasi 100mila campioni di frutta nostrana popolare in Europa ha rilevato un aumento del 53% della contaminazione da parte dei pesticidi più pericolosi, in nove anni.