È cosa nota che la Calabria tutta sia afflitta da atavici problemi che sembra proprio non riescano a trovare una soluzione definitiva. E il problema dei trasporti ne è un riflesso notevole. Per le imprese calabresi, in particolare, spedire la merce sta diventando sempre più complicato.
In Calabria la gran parte delle merci (oltre l’80%) viaggia su strada. Da tempo immemore le spedizioni sono in crisi perché il sistema delle infrastrutture, stradali e ferroviarie, risulta palesemente inadeguato a fronteggiare la domanda di trasporto e la congestione è diventata oramai la normalità. Strozzature, intoppi, limitazioni lungo strade e ferrovie, costi enormi: un quadro che spaventa e non poco il mondo produttivo. All’allarme sollevato da Giampiero Latassa, imprenditore nel settore delle acque minerali e amministratore di Fabriella Group (che produce la famosa Acqua Fabrizia), fa il bis quello di Mario Di Martino.
In Calabria la gran parte delle merci (oltre l’80%) viaggia su strada. Da tempo immemore le spedizioni sono in crisi perché il sistema delle infrastrutture, stradali e ferroviarie, risulta palesemente inadeguato a fronteggiare la domanda di trasporto e la congestione è diventata oramai la normalità. Strozzature, intoppi, limitazioni lungo strade e ferrovie, costi enormi: un quadro che spaventa e non poco il mondo produttivo. All’allarme sollevato da Giampiero Latassa, imprenditore nel settore delle acque minerali e amministratore di Fabriella Group (che produce la famosa Acqua Fabrizia), fa il bis quello di Mario Di Martino.
“Un cane che si morde la coda”
Amministratore delegato dell’omonima azienda (con sede a Catania) che opera nel settore trasporti, logistica e automotive e che da più di mezzo secolo ha intrapreso un virtuoso percorso imprenditoriale che l‘ha portata ad assumere una connotazione internazionale che abbraccia attualmente tre continenti (Europa, Africa ed Asia), Di Martino affronta ai microfoni di Calabria 7 il problema sopracitato partendo dalla carenza infrastrutturale: “I porti sono troppo piccoli rispetto alle navi odierne, non sono stati fatti investimenti e oggi ne paghiamo le conseguenze – le sue parole – Calabria e Sicilia sono un autentico fanalino di coda sotto questo aspetto. La carenza di infrastrutture è legata al fatto che non ci sono flussi di traffico, praticamente un cane che si morde la coda. I servizi non vengono fuori se non ci sono flussi”.
Traghetto a prezzi calmierati
L’idea di un passaggio col traghetto tra le due regioni a prezzo calmierato “si può percorrere in assenza di sviluppo del Ponte. Un prezzo simbolico di 40/50 euro per un camion sicuramente darebbe impulso agli scambi commerciali. In Calabria la mia azienda lavora poco: se in Sicilia c’è un assorbimento del prodotto di consumi del 10%, in Calabria è al 2/3%. Noi operiamo nel Sud Italia con le navi: partiamo dal Centro o dal Nord e bypassiamo la Calabria. E’ più facile arrivare a Salerno rispetto a spendere cifre esorbitanti per un traghetto. Tutto ciò significa che chiunque si colloca in quel territorio ne rimane scottato. E’ un tema che si ripresenta costantemente: le aziende si insediano dove ci sono servizi. La Calabria purtroppo ha questo problema”.
A parere di Di Martino, “la politica industriale deve migliorare economia. Un prezzo simbolico del traghetto intorno ai 50 euro si potrebbe mantenere, ma per realizzare questo serve integrazione. E quindi un tavolo comune tra le due regioni coinvolte. La premessa può essere: il Ponte crea collegamento stabile e in vista di quest’opera si interviene ulteriormente sui prezzi. C’è la possibilità di velocizzare le tratte di merci e passeggeri. Al Sud le gallerie non permettono di transitare con sagome ferroviarie alte quattro metri, che è il minimo previsto dal regolamento della circolazione stradale. Urge un intervento su tutto l’asse ferroviario”.
Burocrazia e assenza di personale
Annoso è il tema della burocrazia: “Credo che si sia persa la sostanza delle cose, ci si nasconde dietro le procedure ma non capisco quale sia lo scopo oltre al ritardare le cose. Oggi le imprese devono avere tempi certi ma per vari motivi le amministrazioni non hanno la stessa efficienza. Al Sud è un problema più amplificato”. Di stretta attualità è, poi, il problema dell’assenza di personale: “Mancano figure professionali come autisti e addetti alla movimentazione merci. Oramai alcuni lavori vengono puntualmente snobbati. Servirebbe, a mio parere, una riforma per fare arrivare soldi in tasca a chi effettivamente lavora, oltre a intervenire su un cuneo fiscale attualmente troppo alto”.
La soluzione è, come già detto, l’interazione tra le parti interessate: “La Calabria è una terra difficile, ma si può creare sviluppo. La chiave è fare una politica territoriale e di marketing collegata al tema delle infrastrutture. Per i voli aerei, la Sardegna prevede una tariffa residenziale molto competitiva: ecco, per l’economia calabrese potrebbe essere interessante un provvedimento del genere. D’altronde, oggi si cerca il chilometro zero e le basse emissioni di CO2”.