L'Intervista

Allarme trasporti in Calabria, mister Fabriella: “Tra qualche anno non avremo cibo sugli scaffali”

Latassa: "Serve urgentemente un tavolo tra politica e imprenditori produttivi e di servizi. Sarà difficile continuare ad andare avanti in questo modo"

È cosa nota che la Calabria tutta sia afflitta da atavici problemi che sembra proprio non riescano a trovare una soluzione definitiva. E il problema dei trasporti ne è un riflesso notevole. Per le imprese calabresi, in particolare, spedire la merce sta diventando sempre più complicato. 

In Calabria la gran parte delle merci (oltre l’80%) viaggia su strada. Da tempo immemore le spedizioni sono in crisi perché il sistema delle infrastrutture, stradali e ferroviarie, risulta palesemente inadeguato a fronteggiare la domanda di trasporto e la congestione è diventata oramai la normalità. Strozzature, intoppi, limitazioni lungo strade e ferrovie, costi enormi: un quadro che spaventa e non poco il mondo produttivo. A sollevare l’allarme, ai microfoni di Calabria 7, è Giampiero Latassa, imprenditore nel settore delle acque minerali e amministratore di Fabriella Group (che produce la famosa Acqua Fabrizia). Un uomo di successo, emblema della Calabria più bella, genuina, verace e operosa. Ma anche più sensibile. 

In Calabria la gran parte delle merci (oltre l’80%) viaggia su strada. Da tempo immemore le spedizioni sono in crisi perché il sistema delle infrastrutture, stradali e ferroviarie, risulta palesemente inadeguato a fronteggiare la domanda di trasporto e la congestione è diventata oramai la normalità. Strozzature, intoppi, limitazioni lungo strade e ferrovie, costi enormi: un quadro che spaventa e non poco il mondo produttivo. A sollevare l’allarme, ai microfoni di Calabria 7, è Giampiero Latassa, imprenditore nel settore delle acque minerali e amministratore di Fabriella Group (che produce la famosa Acqua Fabrizia). Un uomo di successo, emblema della Calabria più bella, genuina, verace e operosa. Ma anche più sensibile. 

Potenziale di crescita bloccato da scarsi servizi

“In Calabria paghiamo il trasporto delle merci 4/5 volte in più rispetto alle altre regioni d’Italia – le sue parole -. Siamo molto distanti dal polo industriale italiano e per arrivare in Calabria, con il trasporto che transita solo su gomma, il costo è molto alto”. Fabriella Group, oltre a Fabrizia, ha uno stabilimento anche in Emilia Romagna: “Lì – afferma Latassa – non ci sono problematiche né costi esorbitanti. Nel Vibonese c’è un grosso potenziale di crescita bloccato, però, da uno scarso servizio”.

La nostra regione ha 800 km di costa e, a parere di Latassa, potrebbe sviluppare due porti: “Basterebbe sviluppare il collegamento da Genova a Gioia Tauro e da Corigliano per Ravenna. In questo modo la Calabria potrebbe collegarsi con l’Italia via mare. Qui non esiste nessun interporto, i treni non si fermano in Calabria e, senza scali, la merce è costretta a transitare su gomma”.

Il problema dei collegamenti con la Sicilia

Poi, sul porto di Gioia Tauro e i collegamenti con la Sicilia: “Prendo merce dal Medio Oriente e avrei meno problemi a far arrivare il container a Salerno piuttosto che a Gioia Tauro. La burocrazia ci blocca. La Calabria commercializza con la Sicilia, ma è normale che per mandare un camion in Sicilia si paghino 300 euro solo di traghetto?. Ben venga il Ponte sullo Stretto, ma nel frattempo lo Stato potrebbe intervenire in favore di aziende e residenti calabresi sulla tratta Messina-Villa San Giovanni. Da Parma a Francoforte si pagano 1500 euro con oltre mille chilometri di viaggio, mentre un viaggio da Fabrizia a Palermo costa 1200 euro per 380 km. In questo modo Fabriella Group fa fatica a svilupparsi nel mercato siciliano”.

L’assenza di personale

Questa emergenza si aggiunge a quella dell’assenza di personale: “Così non riusciremo a svilupparci. Il problema in Calabria non riguarda solo la sanità: se non si riescono a trovare soluzioni alternative, non si riuscirà più a esportare e quello che arriverà sui nostri scaffali costerà il doppio per colpa dei trasporti”. Quindi, l’appello finale al presidente della Regione Roberto Occhiuto: “Serve urgentemente un tavolo tra politica e imprenditori produttivi e di servizi. Sarà difficile continuare ad andare avanti in questo modo”.

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