All’emergenza sanitaria si contrappone quella economica: protesta “il Patto” a Catanzaro

Tutti debitamente distanziati. Il suono del Silenzio onora i caduti di questo maledetto 2020. Associazioni di categoria, associazioni cittadine e movimenti, riuniti nel “Patto per il territorio Catanzarese”, sono scesi in piazza, nel centro storico del capoluogo calabrese, per esprimere tutto il proprio disagio, il disappunto sulla gestione dell’emergenza e sulle nuove promesse, disattese, che rischiano di trasformare quella che in molti definiscono facilmente una chiusura temporanea in una saracinesca abbassata per sempre. “La Calabria è sana, sono i nostri politici a essere malati”, “non è andato tutto bene” o ancora “fuori le responsabilità” alcuni dei cartelloni esposti. Mentre la tromba suona l’inno di Mameli. Poi spazio all’emotività, prima della rabbia. La lettura di due testi in omaggio alle mamme e ai papà venuti meno quest’anno, non solo per il Covid.

Il “Patto per il territorio Catanzarese” vuole essere la voce di chi, a causa di questa pandemia, sta perdendo tutto. Ed è sceso in piazza per dire basta a “questo modo negligente e inadempiente di gestire la cosa pubblica”, usando le parole del presidente di Confcommercio Catanzaro, Pietro Falbo. “La zona rossa è arrivata – continua – come un maglio sulle nostre imprese e le ha costrette dall’oggi al domani a chiudere, quindi a cessare ogni attività. La cessazione di un’attività significa che dal giorno dopo l’incasso è zero. E forse qualcuno non pensa che dietro a ogni attività c’è una famiglia con un proprio progetto di vita. E da un momento all’altro quel progetto è stato irrimediabilmente compromesso”.

Il “Patto per il territorio Catanzarese” vuole essere la voce di chi, a causa di questa pandemia, sta perdendo tutto. Ed è sceso in piazza per dire basta a “questo modo negligente e inadempiente di gestire la cosa pubblica”, usando le parole del presidente di Confcommercio Catanzaro, Pietro Falbo. “La zona rossa è arrivata – continua – come un maglio sulle nostre imprese e le ha costrette dall’oggi al domani a chiudere, quindi a cessare ogni attività. La cessazione di un’attività significa che dal giorno dopo l’incasso è zero. E forse qualcuno non pensa che dietro a ogni attività c’è una famiglia con un proprio progetto di vita. E da un momento all’altro quel progetto è stato irrimediabilmente compromesso”.

“Il Governo – dice ancora Falbo – ha promesso che entro il 15 novembre ci sarebbero stati ristori e misure economiche. Azioni che puntualmente non sono arrivate. L’unica notizia positiva è che da domenica diventeremo zona arancione. Noi resteremo vigili e attenti per portare avanti un progetto di vita e di condivisione. E sono felice che oggi qui tutti insieme abbiamo rappresentato questo disagio”.

A seguire le parole del presidente di Confesercenti Catanzaro, Francesco Viapiana, sulle evidenze emerse dall’ultimo Rapporto Svimez: “Il dato sulla Sanità e il mancato raggiungimento di livelli essenziali, impatta direttamente sul Pil della Calabria. Noi avevamo già capito che il mancato funzionamento del sistema sanitario avrebbe impattato sulle nostre imprese, come avvenuto di recente, ma adesso è certificato dallo Svimez. Senza una Sanità e una Scuola pubblica efficace ed efficiente non abbiamo nessun tipo di attività d portare avanti perché tutto è reso vano”.

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