Via Stazione numero 9 a San Pietro Lametino, sessanta persone vivono in condizioni disumane, invasi da fogne, insetti, costretti ad avere come “inquilino” una discarica a cielo aperto. Alloggi popolari fatiscenti, dove di inverno la pioggia filtra dal soffitto e d’estate si fa fatica a respirare il tanfo della muffa. Molti di questi alloggi sono occupati abusivamente, da persone di etnia rom, alcuni di loro hanno chiesto invano la regolarizzazione e intanto sono disposti ad andare via di lì se il Comune assicura loro un altro tetto su cui vivere. Per la ristrutturazione di questi alloggi di edilizia popolare, l’Aterp ha ottenuto un finanziamento di un milione e mezzo di euro, che rischia di saltare se entro gennaio non vengono appaltati i lavori. Un rischio, tutt’altro che aleatorio se non si risolve una situazione paradossale: “il commissario prefettizio del Comune di Lamezia, anziché disporre un’ordinanza di sgombero, ha intimato Aterp e Poste a ristrutturare gli alloggi, ma come può l’Aterp dare lo start up ai lavori se quelle case continuano ad essere abitate”. Ne ha parlato ai microfoni di Calabria7 l’ex consigliere del Comune di Lamezia Mimmo Gianturco