di Danilo Colacino – Francesca, Aurelia, Marika. Ma anche Claudio, Alberto, Enzo e Giuseppe. Semplici cittadini. Abitanti del capoluogo. Catanzaresi che la notte di sabato scorso hanno vissuto un vero e proprio incubo in prima persona. Magari perché erano per strada al rientro da ristoranti, cene a casa di parenti o amici, teatro, cinema e così via. Senza dimenticare le migliaia di persone che si sono comunque spaventate. Soprattutto immaginando le difficoltà di chi era fuori in quel frangente, in particolare se familiare o caro amico, mentre loro stavano in casa. E comunque molto turbati dal fragore della tempesta in atto, pur risiedendo in zone relativamente poco a rischio durante un nubifragio in ragione della conformazione. Basti pensare a tutta l’area Centro-nord in cui non è possibile l’accumulo dell’acqua, non essendoci territori pianeggianti di dimensione significativa. Al di là di ogni altro aspetto, il racconto di tanti e le immagini postate sui social, immancabili ormai, hanno reso evidente l’entità del disastro verificatosi. Prim’ancora di assistere in tv o sui web-giornali a immagini e testimonianze dirette della domenica mattina.
La spaventosa realtà e le polemiche
La spaventosa realtà e le polemiche
Ma subito dopo la costernazione per quanto successo, ecco affiorare la rabbia per il pericolo corso e i danni subiti. In svariati casi ingenti, con tanto di attività medie e piccole messe in ginocchio dalla furia devastante della pioggia e a tratti della grandine. Ovvio, quindi, prendersela con le istituzioni preposte, considerato come al giorno d’oggi fenomeni temporaleschi violenti siano purtroppo diventati quasi la normalità. Principale bersaglio della critica? Il sindaco Nicola Fiorita, of course. Tacciato perfino di clamoroso errore dal capogruppo a Palazzo De Nobili di ‘Alleanza per Catanzaro’ Eugenio Riccio nel formulare al Governo una richiesta di indennizzo per le conseguenze della bufera. Uno sbaglio o meglio una confusione – ad avviso di Riccio, che lo scrive su Facebook – tra stato di emergenza (utile per il risarcimento di varie categorie) e invece stato di calamità naturale (concernente soltanto il ristoro dei danni subiti in agricoltura). Una via, errata, che sembrerebbe aver percorso Fiorita. Almeno a leggere il citato esponente dell’opposizione. Che il sindaco dal canto suo non cita espressamente nella chiacchierata con noi di Calabria7, pur rispondendogli a tono.
La posizione di Fiorita sulla vicenda
Il Fiorita-pensiero non indulge alla polemica politica. Pure perché si preferisce puntare sul taglio informativo. Malgrado ciò, le prime frasi del sindaco sono lapidarie e al vetriolo essendo rivolte “contro chi (di cui ribadiamo non fa il nome, ndr) si sta rendendo protagonista di una speculazione ignobile. Che ne qualifica l’autore”. Si volta subito pagina, tuttavia. E si viene al concreto, fuor di schermaglia fra opposti schieramenti. “Si è affrontato il momento critico, adesso continuando con la fase successiva, con grande senso di responsabilità”, fa presente Fiorita. Che prosegue: “Colpisce la sofferenza della gente. E tocca nel profondo la realtà di quanti hanno visto la propria attività venire seriamente compromessa. Ma non è con la critica strumentale, come quella di un unico consigliere, che si risolvono i problemi. E ci torno un attimo su per chiarire che io non volevo entrare in rotta di collisione con Arpacal e Protezione civile. Lungi da me, avendo peraltro lavorato con le due strutture per tentare di attenuare per quanto possibile la gravità della situazione”. Il sindaco precisa: “Mi pare inutile ripetere che non avessi da ridire contro la Prociv. Ci mancherebbe. Solo che il bollettino meteo comprende otto fasce in cui è stata suddivisa la regione. Non è quindi riferito a una singola città. Riguarda, insomma, quasi un’intera provincia con spesso situazioni molto differenti tra i vari centri di cui si occupa. E poi sa quante ‘allerta gialla’ riceviamo, soprattutto d’inverno? Circa una ogni tre giorni. Senza contare – ha continuato – gli eventi imprevisti o imprevedibili. Ecco a cosa mi riferivo, pur non essendo entrato nello specifico, nel mio post. Non certo agli avvisi mancati durante l’alluvione. Che naturalmente sono arrivati, quando noi comunque eravamo tutti al lavoro per soccorrere chi ne aveva bisogno. E, sebbene la portata dell’evento, con una città che ancora una volta si è dimostrata operosa, solidale e unita, quando serve davvero”.
Gli scenari futuri
Fiorita parla ‘fuori dai denti’: “Intanto chiederemo le risorse necessarie per porre rimedio alle situazioni più gravi. Ma attenzione: abusivismo, dissesto idrogeologico e assoluta mancanza di rispetto per ambiente e territorio, perpetrati (verrebbe anche da dire perpetuati nel tempo, nella fattispecie, ndr) per svariati decenni non si eliminano in una manciata di mesi. Io, però, posso affermare che abbiamo pulito tombini e grate. Messo in sicurezza scuole, le strade che potevamo, e anche il Castace. Ma aggiungo quanto fatto, con una variazione di bilancio ad hoc peraltro non votata proprio da chi adesso si lamenta, per reperire i 25mila euro da dare a Calabria Verde per il gasolio dei mezzi impiegati, oltre agli uomini naturalmente, nell’attività di ripulitura della Fiumarella. Operazioni, talvolta seppur incomplete certo, che forse però hanno contribuito a prevenire guai di gran lunga peggiori”.