di Alessandro Manfredi – Dallo scorso 5 novembre di tempo ne è passato, ma i segni di quanto accaduto sono ancora evidenti e, soprattutto, ciò che non passa inosservato percorrendo le strade di Simeri Mare, in provincia di Catanzaro, è che il rischio che tutto si ripeta è sempre dietro l’angolo.
Un degrado assoluto, campi di erba incolta, rifiuti di inerti scaricati dai mezzi ed abbandonati, scoli fognari intasati, marciapiedi non percorribili, illuminazione pubblica insufficiente.
Un degrado assoluto, campi di erba incolta, rifiuti di inerti scaricati dai mezzi ed abbandonati, scoli fognari intasati, marciapiedi non percorribili, illuminazione pubblica insufficiente.
Eppure si parla di uno dei luoghi più belli della costa ionica catanzarese, un potenziale paradiso turistico, luoghi che qualsiasi amministrazione comunale o provinciale andrebbe a valorizzare, sia a tutela dei residenti, che hanno investito molto denaro per realizzare il personale sogno di una casa in un luogo così bello, sia per i turisti, che al di fuori dei villaggi trovano una situazione paradossale, esempio di una scarsa tutela pubblica e ambientale.
Ci sarebbero i fondi necessari per intervenire con l’opera di bonifica, ma l’intervento ancora latita.
E tempo da attendere ne rimane poco. Una nuova alluvione non è più da considerare un fatto raro ed episodico, perché ormai eventi climatici violenti si ripropongono con cadenza ed il fenomeno atmosferico pericoloso non è più un imprevisto. Ecco che allora, per scongiurare eventi simili a quelli accaduti lo scorso 5 novembre, durante i quali solo la buona sorte ed il fatto che l’alluvione si sia verificata alle 7 di mattina hanno scongiurato conseguenze ben peggiori e drammatiche, l’intervento di bonifica non può essere rinviato.
I residenti pretendono sicurezza e tutela dei loro beni. Alcuni di loro raccontano di aver investito con un mutuo per costruire la propria abitazione ed un nuovo mutuo per riparare i danni subiti. Si sentono abbandonati, ma soprattutto hanno paura di ciò che potrebbe riaccadere. Ed intanto notano che alcune vie vengono invece asfaltate, forse perché quelle residenze sono assistite da buone stelle.
Molti stanno provvedendo a ripulire le zone limitrofe alle proprie abitazioni in autonomia, ma gli scoli e i fiumi, trovando un simile contesto, in caso di nuova alluvione, certamente creerebbero nuovi disastri.
Il presidente della Provincia Sergio Abramo ha recentemente illustrato un progetto di turismo e rivalutazione del litorale da Giovino a proseguire per la costa ionica del Catanzarese, ma in queste condizioni parlare di sviluppo e turismo appare quantomeno fuori luogo.
Intanto, i residenti, attendono con speranza che le istituzioni intervengano per ripristinare le condizioni minime di sicurezza. Il loro appello non può essere ignorato.