di Antonio Battaglia – Amarezza infinita al “Razza” di Vibo Valentia. Non è bastata una prestazione dignitosa, ma con parecchie imprecisioni, al Rende per agganciare il secondo risultato utile di fila.
Sì, la squadra di Rigoli paga numerosi errori in fase offensiva, specie a inizio ripresa, e soprattutto la dormita difensiva che ha portato al vantaggio irpino. Complice il successo della Sicula Leonzio, la salvezza è ridotta ormai a pura utopia.
Sì, la squadra di Rigoli paga numerosi errori in fase offensiva, specie a inizio ripresa, e soprattutto la dormita difensiva che ha portato al vantaggio irpino. Complice il successo della Sicula Leonzio, la salvezza è ridotta ormai a pura utopia.
Andiamo alla cronaca. Inizio gara di marca biancoverde, con il Rende costretto ad arretrare sin da subito il proprio baricentro. Al 6′, la possibile svolta del match: l’arbitro ravvisa un fallo in area di Bruno su Micovschi e comanda il penalty. Sul dischetto va Di Paolantonio, che si fa però neutralizzare da un ottimo Borsellini.
Da questo momento in poi, il match si assesta su ritmi altissimi che non vedono però le due squadre vicine al gol. A rendersi più pericoloso è indubbiamente l’Avellino di Capuano, costretto però a sbattere sul muro biancorosso. Davvero eccellente la prova di forza della difesa padrone di casa, che non lascia alcun varco libero ai più blasonati avversari.
Il magic moment del Rende continua nei primi minuti della ripresa, ma sono numerose le imprecisioni dei biancorossi in fase d’attacco. Per una buona mezz’ora, la squadra di casa continua a insistere dalle parti di Dini, ma la difesa campana è ben organizzata e raramente lascia varchi liberi in area. Al 72′, però, è la squadra di Rigoli a tremare con un tiro di Pozzebon che costringe Borsellini all’intervento miracoloso.
A questo punto, gli irpini ricominciano ad affacciarsi nella trequarti avversaria e all’82’ passa clamorosamente in vantaggio: calcio d’angolo, Garofalo svetta più in alto di tutti e, complice una dormita difensiva, insacca. Il Rende non subisce il contraccolpo e continua ad attaccare dalle parti di Dini, ma qualsiasi tentativo appare inutile.
Redazione Calabria 7