“Il gruppo Ambiente e Territorio di Mongrassano (Cosenza), quale organismo nato a tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio, prende atto che i comuni di Mongrassano, Cervicati e San Marco Argentano si sono costituiti davanti al Tribunale amministrativo regionale della Calabria – Catanzaro nel giudizio promosso dalla Gamesa Renewable Energy Italy s.p.a. contro l’ordinanza ministeriale di sospensione dei lavori”. Lo si legge in una nota diffusa dal Gruppo Ambiente e Territorio, che si batte contro la realizzazione di un parco eolico che dovrebbe nascere nel cosentino, nel territorio a cavallo tra i Comuni di Mongrassano, Cervicati e San Marco Argentano.
Nel comunicato si afferma che “i lavori del suddetto parco eolico, sono a quanto pare, iniziati con l’autorizzazione unica già scaduta nell’anno 2015 e sono proseguiti fino all’ordinanza di sospensione del 31/05/2019 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”. Il Gruppo Ambiente e Territorio comunica anche di aver rinnovato nei confronti della Regione Calabria la richiesta di annullamento o revoca dell’autorizzazione unica, “in quanto non utilizzabile per la prosecuzione dei suddetti lavori”. “Pertanto, seppur la popolazione attenda con ansia l’esito del giudizio del Tribunale amministrativo regionale della Calabria – Catanzaro, – si legge ancora – appare necessario informare che qualsiasi tipo di pronuncia non potrà, comunque, sanare le varie irregolarità e decadenze riscontrate dal Gruppo Ambiente e Territorio negli atti autorizzativi, ne’ tanto meno potrà consentire la prosecuzione dei lavori, che devono intendersi ufficialmente terminati in data 12 giugno 2019, come risulta dal decreto regionale del 05/09/2018 di proroga di ultimazione dei lavori”.
Nel comunicato si afferma che “i lavori del suddetto parco eolico, sono a quanto pare, iniziati con l’autorizzazione unica già scaduta nell’anno 2015 e sono proseguiti fino all’ordinanza di sospensione del 31/05/2019 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”. Il Gruppo Ambiente e Territorio comunica anche di aver rinnovato nei confronti della Regione Calabria la richiesta di annullamento o revoca dell’autorizzazione unica, “in quanto non utilizzabile per la prosecuzione dei suddetti lavori”. “Pertanto, seppur la popolazione attenda con ansia l’esito del giudizio del Tribunale amministrativo regionale della Calabria – Catanzaro, – si legge ancora – appare necessario informare che qualsiasi tipo di pronuncia non potrà, comunque, sanare le varie irregolarità e decadenze riscontrate dal Gruppo Ambiente e Territorio negli atti autorizzativi, ne’ tanto meno potrà consentire la prosecuzione dei lavori, che devono intendersi ufficialmente terminati in data 12 giugno 2019, come risulta dal decreto regionale del 05/09/2018 di proroga di ultimazione dei lavori”.
Redazione Calabria 7