Ambiente, dal 18 maggio operazione “Lockdown” nel mare calabrese

arpacal

“Prosegue il nostro proficuo rapporto di collaborazione con la Direzione Marittima e le Capitanerie di Porto della Calabria che ci vede insieme, ciascuno per le proprie competenze, lavorare per la tutela del mare e della sua biodiversità. Alla richiesta dei ministri De Micheli e Costa non potevamo che dare la nostra convinta adesione, consapevoli dell’importanza del progetto in questo delicato momento storico per il Paese”. E’ quanto dichiarato dal Direttore generale dell’Arpacal, dott. Domenico Pappaterra, in riferimento alla collaborazione che l’Agenzia ambientale calabrese fornirà alla Direzione Marittima di Reggio Calabria, guidata dal C.V. (CP) Antonio Ranieri, che a partire da lunedì 18 maggio prossimo, da Crotone, avvierà la campagna Lockdown.

“L’operazione è svolta, infatti, dal Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, su indicazione della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e richiesta anche dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, per “fotografare” lo stato del mare, con l’obiettivo di acquisire informazioni e dati scientifici nei tratti di mare di particolare pregio, come le Aree Marine Protette e le aree ad esse limitrofe, durante il periodo di lockdown e nella fase immediatamente successiva. L’iniziativa nasce dal visibile miglioramento delle condizioni generali degli habitat naturali, causato dallo stato di emergenza provocato dalla diffusione del COVID-19, che ha determinato una notevole diminuzione delle attività industriali e del numero delle persone presenti non solo nelle città, ma anche nei porti e nelle spiagge, di solito affollate da bagnanti e diportisti già in questo periodo dell’anno. Per tale attività la Direzione Marittima, efficacemente coordinata dal Tenente di Vascello (CP) Cesare Cama, avrà il supporto dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) attraverso il suo Centro Regionale Strategia Marina (CRSM), diretto dal dr. Emilio Cellini. Dopo una interlocuzione tra le due direzioni per pianificare tempi e modi dell’operazione sulle coste calabresi, è giunta infatti l’ora che il personale delle Capitanerie di Porto della Calabria e dell’Arpacal salga a bordo delle imbarcazioni per avviare l’attività di campionamento delle acque marino costiere, che saranno effettuate su sei transetti, distribuiti lungo il perimetro regionale di cui tre ricadenti sulla fascia ionica e tre sulla fascia tirrenica. Ciascun transetto consta di due stazioni di prelievo: una in prossimità della costa, e comunque entro i 500 metri dalla battigia, e l’altra più al largo, entro un miglio nautico. Le stazioni di prelievo ricadono in prossimità dei porti presenti nei compartimenti marittimi di Cetraro, Vibo Marina, Reggio Calabria, Roccella Jonica, Crotone e Corigliano. I campioni prelevati saranno analizzati dai laboratori biotossicologico e chimico dei Dipartimenti provinciali Arpacal di Catanzaro e Cosenza. I risultati di tali analisi saranno contenuti in un report che fornirà indicazioni sulla qualità delle acque marino-costiere, comparando i dati attuali con quelli acquisiti dalla Regione Calabria nel suo Piano di Tutela delle Acque (PTA) reso ai sensi del D.Lgs. 152/06. I transetti prescelti in Calabria per l’operazione Lockdown, infatti, sono riconducibili a coordinate geografiche già rese in fase di attuazione del PTA della Regione. Ciò consentirà il raffronto con parametri derivanti dai precedenti prelievi. Le attività in mare saranno svolte con l’ausilio delle unità navali del Corpo delle Capitanerie nonché del personale dei Comandi territoriali, appositamente formato, cui saranno affiancate due unità di personale del CRSM-ARPACAL preposte al campionamento delle matrici di studio ed all’uso della strumentazione oceanografica. Il tutto non dimenticando le procedure di sicurezza imposte dall’emergenza Covid-19; proprio per garantire il corretto distanziamento del personale coinvolto, infatti, saranno utilizzate unità navali di maggiore stazza. Il primo ciclo di campionamenti – hanno concordato Direzione Marittima ed Arpacal – si concluderà entro la fine del mese di maggio, mentre sarà programmato a seguire l’avvio di un secondo ciclo di camplo”.

“L’operazione è svolta, infatti, dal Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, su indicazione della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e richiesta anche dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, per “fotografare” lo stato del mare, con l’obiettivo di acquisire informazioni e dati scientifici nei tratti di mare di particolare pregio, come le Aree Marine Protette e le aree ad esse limitrofe, durante il periodo di lockdown e nella fase immediatamente successiva. L’iniziativa nasce dal visibile miglioramento delle condizioni generali degli habitat naturali, causato dallo stato di emergenza provocato dalla diffusione del COVID-19, che ha determinato una notevole diminuzione delle attività industriali e del numero delle persone presenti non solo nelle città, ma anche nei porti e nelle spiagge, di solito affollate da bagnanti e diportisti già in questo periodo dell’anno. Per tale attività la Direzione Marittima, efficacemente coordinata dal Tenente di Vascello (CP) Cesare Cama, avrà il supporto dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) attraverso il suo Centro Regionale Strategia Marina (CRSM), diretto dal dr. Emilio Cellini. Dopo una interlocuzione tra le due direzioni per pianificare tempi e modi dell’operazione sulle coste calabresi, è giunta infatti l’ora che il personale delle Capitanerie di Porto della Calabria e dell’Arpacal salga a bordo delle imbarcazioni per avviare l’attività di campionamento delle acque marino costiere, che saranno effettuate su sei transetti, distribuiti lungo il perimetro regionale di cui tre ricadenti sulla fascia ionica e tre sulla fascia tirrenica. Ciascun transetto consta di due stazioni di prelievo: una in prossimità della costa, e comunque entro i 500 metri dalla battigia, e l’altra più al largo, entro un miglio nautico. Le stazioni di prelievo ricadono in prossimità dei porti presenti nei compartimenti marittimi di Cetraro, Vibo Marina, Reggio Calabria, Roccella Jonica, Crotone e Corigliano. I campioni prelevati saranno analizzati dai laboratori biotossicologico e chimico dei Dipartimenti provinciali Arpacal di Catanzaro e Cosenza. I risultati di tali analisi saranno contenuti in un report che fornirà indicazioni sulla qualità delle acque marino-costiere, comparando i dati attuali con quelli acquisiti dalla Regione Calabria nel suo Piano di Tutela delle Acque (PTA) reso ai sensi del D.Lgs. 152/06. I transetti prescelti in Calabria per l’operazione Lockdown, infatti, sono riconducibili a coordinate geografiche già rese in fase di attuazione del PTA della Regione. Ciò consentirà il raffronto con parametri derivanti dai precedenti prelievi. Le attività in mare saranno svolte con l’ausilio delle unità navali del Corpo delle Capitanerie nonché del personale dei Comandi territoriali, appositamente formato, cui saranno affiancate due unità di personale del CRSM-ARPACAL preposte al campionamento delle matrici di studio ed all’uso della strumentazione oceanografica. Il tutto non dimenticando le procedure di sicurezza imposte dall’emergenza Covid-19; proprio per garantire il corretto distanziamento del personale coinvolto, infatti, saranno utilizzate unità navali di maggiore stazza. Il primo ciclo di campionamenti – hanno concordato Direzione Marittima ed Arpacal – si concluderà entro la fine del mese di maggio, mentre sarà programmato a seguire l’avvio di un secondo ciclo di camplo”.
Redazione Calabria 7

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