Ambiente, sequestri e denunce nel Cosentino

Cirò

Denunce e sequestri da parte dei militari della stazione carabinieri forestale di Orsomarso a seguito di controlli effettuati nel comune di Grisolia. In località “Fiumicello” unitamente alla polizia locale è stata posta sotto sequestro preventivo una area di 1000 metri quadri di proprietà demaniale, dove all’interno sono stati rinvenuti rifiuti quali terra e rocce da scavo e rifiuti, provenienti da demolizioni edili e cartoni dove all’interno degli stessi sono stati rinvenuti documentari conducibili ad un’attività commerciale della zona. Al trasgressore è stato contestato il reato di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti. L’area oggetto di abbandono è stata posta sotto sequestro e affidata in custodia giudiziaria gratuita al responsabile del Comune di Grisolia. Altro intervento unitamente alla stazione Cc territoriale di Santa Maria del Cedro è stato effettuato in Via Fiumicello presso un’officina meccanica.

Dal controllo effettuato è emerso che l’attività era sprovvista del relativo certificato di agibilità e pertanto priva delle relative autorizzazioni per l’esercizio e di licenza sanitaria. Il titolare dell’esercizio effettuava la tracciabilità dei rifiuti, ma gli oli esausti non venivano raccolti nei contenitori previsti, inoltre l’area antistante il fabbricato, utilizzata come deposito di automezzi da riparare o da rottamare era provvista di un sistema di raccolta delle acque piovane costituti da tombini collegati tra loro con tubi in plastica e l’acqua raccolta veniva scaricata nel limitrofo fosso di acque denominato Fiumicello. Dal controllo delle documentazioni amministrative è emerso che il titolare era sprovvisto della relativa autorizzazione allo scarico pertanto i militari hanno effettuato il sequestro penale dei tombini e il titolare è stato deferito alla procura della Repubblica di Paola in violazione D.Lgs. 152/2006 per aver realizzato uno scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazioni, mentre per l’utilizzo di contenitori per gli oli esausti non a norma è stata contesta una sanziona amministrativa di 516,77 euro.

Dal controllo effettuato è emerso che l’attività era sprovvista del relativo certificato di agibilità e pertanto priva delle relative autorizzazioni per l’esercizio e di licenza sanitaria. Il titolare dell’esercizio effettuava la tracciabilità dei rifiuti, ma gli oli esausti non venivano raccolti nei contenitori previsti, inoltre l’area antistante il fabbricato, utilizzata come deposito di automezzi da riparare o da rottamare era provvista di un sistema di raccolta delle acque piovane costituti da tombini collegati tra loro con tubi in plastica e l’acqua raccolta veniva scaricata nel limitrofo fosso di acque denominato Fiumicello. Dal controllo delle documentazioni amministrative è emerso che il titolare era sprovvisto della relativa autorizzazione allo scarico pertanto i militari hanno effettuato il sequestro penale dei tombini e il titolare è stato deferito alla procura della Repubblica di Paola in violazione D.Lgs. 152/2006 per aver realizzato uno scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazioni, mentre per l’utilizzo di contenitori per gli oli esausti non a norma è stata contesta una sanziona amministrativa di 516,77 euro.

Redazione Calabria 7

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