Ambienti: rapaci curati e liberati nel Parco della Sila

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Sei rapaci curati dal Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Rende, sono stati restituiti al loro habitat e liberati all’interno del Parco Nazionale della Sila nel centro visite Cupone. “Le due poiane e i quattro gheppi che stamane hanno spiccato il volo – spiega un comunicato dell’ente Parco della Sila – curate dal Cras, che con una media di 450 ricoveri all’anno salva la vita a esemplari di ogni specie, al momento del ritrovo, erano denutriti e debilitati. Nel corso degli ultimi mesi sono stati alimentati così da poter recuperare la forza muscolare e spiccare il volo”.

Il Presidente del Comitato Italiano Protezione Rapaci (Cipr) Mauro Tripepi ha tenuto a sottolineare l’importanza della partnership con il Parco Nazionale della Sila per la salvaguardia e la messa in sicurezza di specie animali bisognose di cure, nonché della necessità di realizzare strutture dedicate ad animali che non sono più reinseribili in natura, a causa dei traumi subiti. Il Presidente del Parco Nazionale della Sila, Francesco Curcio, ha evidenziato il valore della biodiversità insita all’interno del Parco, la necessità di tutelare specie protette, come il lupo, per il quale il Parco Nazionale della Sila ha attivato con Legambiente il progetto Wolfnet. “Abbiamo il dovere – ha affermato il Presidente del Parco Nazionale della Sila – di preservare la biodiversità animale e vegetale. Ci sono Zone Speciali di Conservazione all’interno dei 75 mila ettari su cui si estende il Parco Nazionale della Sila, che proprio per questo motivo sono continuamente monitorate. Verifichiamo che non siano compromesse per mano dell’uomo o da fattori esterni, che restino incontaminate mantenendo la loro naturale bellezza”.

Il Presidente del Comitato Italiano Protezione Rapaci (Cipr) Mauro Tripepi ha tenuto a sottolineare l’importanza della partnership con il Parco Nazionale della Sila per la salvaguardia e la messa in sicurezza di specie animali bisognose di cure, nonché della necessità di realizzare strutture dedicate ad animali che non sono più reinseribili in natura, a causa dei traumi subiti. Il Presidente del Parco Nazionale della Sila, Francesco Curcio, ha evidenziato il valore della biodiversità insita all’interno del Parco, la necessità di tutelare specie protette, come il lupo, per il quale il Parco Nazionale della Sila ha attivato con Legambiente il progetto Wolfnet. “Abbiamo il dovere – ha affermato il Presidente del Parco Nazionale della Sila – di preservare la biodiversità animale e vegetale. Ci sono Zone Speciali di Conservazione all’interno dei 75 mila ettari su cui si estende il Parco Nazionale della Sila, che proprio per questo motivo sono continuamente monitorate. Verifichiamo che non siano compromesse per mano dell’uomo o da fattori esterni, che restino incontaminate mantenendo la loro naturale bellezza”.

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