(NDL) – Ci si arrangia come si può nella sanità regionale calabrese. E’ vero che gli italiani sono fantastici nell’arte di arrangiarsi ma è anche innegabile che per tutti i soldi che i cittadini pagano sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di meglio.
Quello che vedete nella foto non è una collezione di soldatini né un pallottoliere datato. E’ un sistema semplice ed ingegnoso per garantire l’ordine di entrata nel laboratorio analisi di un ospedale calabrese.
Quello che vedete nella foto non è una collezione di soldatini né un pallottoliere datato. E’ un sistema semplice ed ingegnoso per garantire l’ordine di entrata nel laboratorio analisi di un ospedale calabrese.
Siamo a Chiaravalle Centrale (Catanzaro) dove a dire il vero tutta la struttura è abbastanza abbandonata.
Ecco allora quanto ci documenta il dottor Ernesto Aquila, nostro lettore, che accompagnando un paziente ha visto all’opera un sistema artigianale di prenotazione: chi arriva prende una pinza in legno da bucato (perché di questo si tratta) su cui i sanitari del posto hanno segnato i numeri in ordine da 1 a 60.
Visto che di dispositivi elettronici non se ne parla meglio provvedere da se, così i pazienti – molti anziani – non devono azzuffarsi per la priorità e tutto si svolge in ordine.
Un piccolo ma intelligente sistema che – ironia e battute a parte – testimonia una cosa importante: nonostante le carenze strutturali in cui versano da anni gli ospedali periferici il personale sanitario si ingegna oltre le proprie competenze per far funzionare al meglio le citate strutture.
Venghino, lor signori Santelli, Cotticelli e commissari vari: lo show della sanità pubblica Vi attende.