Sulla situazione sanitaria in Calabria si registra un duro intervento di Pasquale Scarmozzino, vicepresidente nazionale dell’ANED, Associazione nazionale emorializzati.
“In Calabria l’istituto del commissariamento in sanità è figlio di una voragine finanziaria creata dai governi regionali per un uso improprio del sistema. Con la sua inezia anche l’attuale Governo regionale ha contributo al peggioramento dei conti rappresentato dai numeri all’ultimo Tavolo Adduce.
“In Calabria l’istituto del commissariamento in sanità è figlio di una voragine finanziaria creata dai governi regionali per un uso improprio del sistema. Con la sua inezia anche l’attuale Governo regionale ha contributo al peggioramento dei conti rappresentato dai numeri all’ultimo Tavolo Adduce.
Aned ha sperimentato ampiamente tale inezia per avere, invano e ripetutamente, chiesto attenzione per i cronici e noti problemi dei pazienti calabresi con patologia renale. Se ci fosse stata l’attenzione richiesta, avremmo avuto in sanità un considerevole risparmio di seguito riportato:

Ci sarebbe altro da aggiungere:
Su quest’ultimo punto è incomprensibile il perdurante silenzio del presidente reggino Nicola Irto sul centro dialisi pubblico mancante dentro Reggio, dopo l’odissea di quanti da città Metropolitana ieri si recavano oltre lo Stretto ed a breve, se non si interverrà velocemente, torneranno altri nuovi disgraziati pazienti.
Se il Governatore Oliverio, già al momento del suo insediamento avesse nominato al Dipartimento Tutela della Salute un direttore meno fatuo i risultati sarebbero diversi e migliori, tali da evitare il prevedibile blocco del turnover e l’aumento dei ticket.
Invece – conclude il vicepresidente nazionale Scarmozzino – si è voluto fare i prestigiatori delle tre carte con vari commissari e/o direttori aziendali! Oggi, a perdere malamente sono i pazienti calabresi e non ignari giocatori!”