Iniziano oggi gli interrogatori di garanzia per sei dei 30 cautelati, raggiunti coinvolti nell’operazione della Dda di Catanzaro “Anteo”, che ha smantellato un’ organizzazione dedita al traffico di sostanza stupefacente nel basso Ionio-Catanzarese, con il suo centro nevralgico nell’entroterra dell’area del Soveratese, in particolare nel comprensorio di Chiaravalle e comuni limitrofi e con proiezioni nelle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria (LEGGI). Si tratta di Damiano Fabiano, 30 anni di Cardinale; Luciano Iozzo, 58 anni, Chiaravalle Centrale, Giuseppe Marco Marchese, 33 anni, di Chiaravalle Centrale; Gianluca Minnella, 26 anni, Bovalino; Mirko Pironaci, 36 anni, Montepaone e Clemente Selvaggio, 26 anni Vibo Valentia, destinatari di un’ordinanza di misura cautelare in carcere. Gli indagati, accompagnati dai legali difensori, Vincenzo Cicino, Saverio Loiero, Fabio Tino, Francesco Maida, Piermassimo Marraposi e Diego Brancia, potranno scegliere se avvalersi del silenzio o fornire davanti al gip Gaia Sorrentino, la loro versione dei fatti.
Le ipotesi di accusa
Le ipotesi di accusa
Agli indagati vengono contestati a vario titolo i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, tentata e consumata, anche con l’aggravante mafiosa, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi, clandestine e da guerra, detenzione di bombe e furto. L’attività investigativa, infatti ha permesso di documentare, oltre alle dinamiche inerenti la gestione di un intenso traffico illecito di sostanze stupefacenti anche la complementare attività sul traffico di armi e di esplosivi, che venivano approvvigionati, per la loro successiva immissione nel mercato illecito, prevalentemente attraverso la commissione di furti in abitazioni e in attività commerciali.
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